capitonulla
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Originalissimo e rinfrescante
anche a natale
Volendo, ci si ferma anche qui.Questo, in risposta alla sicumera implicita nell'affermazione "sex is real": (Tweet di Open Ocean Exploration, @RebeccaRHelm)
Salve, sono il biologo del quartiere.
Vedo che in questo periodo un sacco di gente sta parlando di sesso biologico, di gender.
Tante persone fanno sembrare il sesso biologico, "naturale", una cosa semplicissima.
Beh, dato che è una cosa tanto semplice, vogliamo andare a vedere da dove viene fuori questo sesso biologico? Parliamone.
Se sapete qualcosa di biologia direte che il sesso biologico è dato dai cromosomi: XX e sei femmina, XY e sei maschio. Questo è il sesso cromosomale. Ma è il sesso biologico?
Beh, si scopre che c'è UN SOLO, SINGOLO GENE del cromosoma Y che è importante per il sesso. Lo chiamiamo gene SRY. Durante lo sviluppo embrionale il gene SRY produce una proteina che attiva i geni associati alla mascolinità. Avere un gene SRY fa di te un "maschio genetico".
Ed è la stessa cosa di "uomo"?
No.
A volte il gene SRY
A volte ci sono alterazioni cromosomiche negli individui, alterazioni che generano patologie.
Patologie.
Tra le quali varie alterazioni a livello sessuale, sia fisico (fino anche allo sviluppo incompleto dell'apparato riproduttore o all'ermafroditismo) che comportamentale.
Sono eventi relativamente rari, tipicamente comportano anche altri problemi (es. sterilità, altre disfunzioni), e comunque patologici.
Tutto il resto è fuffa.
E' come dire "non è vero che l'homo sapiens ha 46 cromosomi perchè ci stanno i down che ne hanno 47"
Continiamo.
Non è che ci si possa appellare ai numeri, ci si deve appellare ai numeri, se si vuol dire qualcosa di sensato.Naturalmente potreste appellarvi ai numeri. "La maggior parte delle persone o è maschio o è femmina".
Sì, ma non tanto da buttarla in caciara.Il sesso biologico è una faccenda complicata.
Ci sono i maschi, ci sono le femmine, e c'è il <1% che a causa di patologie è un qualcosa di più o meno anomalo.
Fine.
Affermare che Tizio è maschio o femmina non vuol dire discriminare.Prima di discriminare qualcuno sulla base della sua identità sessuale rispetto al suo sesso biologico, domandatevi: voi li avete visti i vostri cromosomi?
E' una affermazione di realtà.
Sarebbe come dire di discriminare Michael Jackson perché si dice era nero, cosa innegabile; e i trattamenti cui si è sottoposto non cambiano il fatto che lo fosse (semmai lo hanno reso orribile da gran figo che era da giovane (e lo dico da maschio etero)).
Nessuno ha mai tutte le risposte su alcunché.Conoscete il makeup genetico delle persone che amate? Gli ormoni e i recettori delle persone con cui lavorate?
E siccome la risposta sarà quasi certamente NO, per favore: siate gentili, rispettate il diritto delle persone di dirlo loro a voi chi sono, e ricordate che non avete tutte le risposte.
A (s)ragionare così, non si può dire nulla di nulla.
E' una fallacia logica pensare che servano "tutte le risposte" prima di poter dire qualcosa.
Also, c'è una contraddizione di fondo, perché il "professore", sebbene tenti di buttarla in caciara dicendo che è "complicato" (per lui, forse; si desse all'ippica se per lui la biologia è troppo "complicata"), alla fine parla sempre di meccanismi biologici che determinerebbero il sesso. Lo fa anche lui; solo, dice, non è solo una dicotomia XX/XY, e siccome tu sei ignorante sui cromosomi di Tizio non dire a Tizio cosa è.
Bene, io non potrò dirlo, ma allora neanche Tizio, perché neppure lui conosce i suoi cromosomi!
Siccome anche per il "professore" tutto è determinato dalla biologia, ma tutto è troppo "complicato", se ne evince che nessuno, ma proprio nessuno, neanche noi stessi, possiamo sapere il nostro sesso!
Al massimo possiamo sapere la nostra identità sessuale ovvero quello che ci sentiamo di essere; cosa che nessuno ha mai negato: io non nego che un gay, o un trans, o chenesoio, si senta donna, nè gli voglio negare il diritto di vestirsi da donna o di operarsi o di riferirsi a sè stesso con pronomi femminili... ha il diritto di farlo, così come io di considerarlo un uomo -un uomo che si sente e vorrebbe essere, ma non è, donna.
blablabla buttamola in caciaraLa biologia è complicata.
Sostenere che il sesso sia quello biologico e non psicologico non è mancanza né di gentilezza né di rispetto, poi magari se uno è fragile va a piangere dalla mamma, ma è un problema (psicologico) suo.Gentilezza e rispetto non devono esserlo.
Indeed.
Però io parlavo del diritto a sostenere delle cose, non della "pena" per chi trasgredisce
Non so. "Discriminazione" però vuol dire tante cose. Si possono discriminare varie categorie. In tutti i casi, però, le "discriminazioni" riguardano comportamenti quali violenze, insulti, mancato riconoscimento di diritti ecc.Punto secondo, la tipa lavora(va) tipo in una charity che si occupa di discriminazioni e cose così, e quando le sue esuberanti posizioni Twitter (tipo centinaia di post tutti in stile "NON MI INTERESSA, NON SIETE DONNE E NON SARETE MAI DONNE, IO NON VI CONSIDERO TALI E VI TRATTO COME UOMINI E VI CHIAMO COME UOMINI") hanno cominciato a venire fuori, le hanno chiesto di smettere. Lei non l'ha fatto perchè reclamava il diritto di dire quello che voleva baubaumiciomicio, e allora appena hanno potuto l'hanno salutata. Altro dettaglio. Ma se voi lavorate al Despar e fate le crociate social su quanto fa cagare il Despar, secondo me qualche problemino al lavoro ve lo fanno![]()
Dire a Tizio (anzi, Tizi*) "per me sei maschio/femmina checché tu ne dica" potrà infastidire Tizio, ma non è un insulto, non è violento, e non ha implicazioni sui diritti di Tizio.
Quindi, non ravvedo incompatibilità.
Questa frase non ha senso.
Il misgendering (non mi viene una traduzione italiana) é quantomeno, per farla semplice e non tirare in mezzo questioni più complicate, un insulto senza se e senza ma.
Un esempio più terra terra è dire che sarebbe come dare del “Negro” ad un negro.
O sostenere che dire a qualcuno “Per me sei un coglione scopacapre checchè tu ne dica”, pubblicamente e in un contesto di lavoro, non é un insulto. Magari sostenendo che è perché i testicoli sono importanti per la procreazione, e l’amore per gli animali è una cosa buona, quindi ho tutto il diritto di chiamarti coglione scopacapre.
Poi sulla violenza dell’atto possiamo dibattere sulla definizione di violenza come solo fisica o meno.
E sui diritti di Tiziu (sapete che adesso si usa la U invece dell’asterisco?), anche lí, possiamo dibattere sulla definizione della propria identità come diritto di ciascuno o meno. Io salto proprio l’intera questione con il ragionamento che non ci perdo niente a chiamare TIziu come vuole Tiziu. E che ergermi a difensore del corredo cromosomico in una crociata di principio a danno di qualcuno che (nel 99% dei casi, non tiratemi fuori i bambini cambiosessati a cinque anni) vuole solo farsi chiamare Tiziu, quando la cosa non influenza la mia vita in nessun modo, è proprio da pezzi di merda
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Ultima modifica di Azad; 27-12-19 alle 02:24
No.
Qui ci sarebbe un lunghissimo discorso da fare, sul come "negro" sia diventato un insulto de facto per l'essere stato utilizzato con significato dispregiativo da molti ed a lungo e sul come gli altri abbiano abdicato lasciando che il significato originale (neutro; negro deriva da niger che vuol dire nero) diventasse un insulto. Un grave errore -non bisogna lasciare alle teste di cazzo il potere di usurpare il significato delle parole imho.Un esempio più terra terra è dire che sarebbe come dare del “Negro” ad un negro.
Comunque, il paragone non regge; dare del maschio ad un maschio non è un insulto, e non lo è neanche darlo ad una femmina, che potrà rimanerci perplessa o anche infastidita ma non certo essere "offesa", a meno che non sia una nazifemminista femdom girlpower cuckolder. Stessa cosa a sessi invertiti.
"coglione" è universalmente riconosciuto essere un insulto, nato per esserlo e usato continuativamente quale insulto.O sostenere che dire a qualcuno “Per me sei un coglione scopacapre checchè tu ne dica”
"scopacapre" te lo sei inventato tu ora ma è parimenti un insulto, per costruzione.
lo è anche privatamente.pubblicamente e in un contesto di lavoro
No, non ho diritto di chiamare uno "coglione" perchè è un epiteto nato ed usato sistematicamente quale insulto, quindi se qualcuno lo usa con qualcun altro intende insultarlo; inoltre l'importanza dei testicoli per la procreazione non giustifica una siffatta sineddoche, e d'altro canto al limite (ma lo dico per assurdo), se anche una sineddoche del genere avesse senso, uno dovrebbe riferirsi all'altro come "testicolo", non col termine volgare di "coglione"non é un insulto. Magari sostenendo che è perché i testicoli sono importanti per la procreazione, e l’amore per gli animali è una cosa buona, quindi ho tutto il diritto di chiamarti coglione scopacapre.
Idem per "scopacapre".
I tuoi esempi non hanno alcun senso, perché "maschio", "femmina", "uomo", "donna" non sono mai stati usati come insulti, se non al più da nazifemministe (o nazimaschilisti?). Altro sarebbe dire "maschiaccio", "porco maschio", "femminuccia", "donnaccia", quelli sì insulti.
Ma anche noPoi sulla violenza dell’atto possiamo dibattere sulla definizione di violenza come solo fisica o meno.
Non è solo una questione di definizioni, poco costa usare un pronome maschile o femminile, è una questione di principio. Io sostengo non sia etico negare il principio di realtà, per cui chiunque può assumere l'aspetto che vuole ma con la consapevolezza che ha cambiato il suo aspetto, non la realtà dei fatti.E sui diritti di Tiziu (sapete che adesso si usa la U invece dell’asterisco?), anche lí, possiamo dibattere sulla definizione della propria identità come diritto di ciascuno o meno. Io salto proprio l’intera questione con il ragionamento che non ci perdo niente a chiamare TIziu come vuole Tiziu. E che ergermi a difensore del corredo cromosomico in una crociata di principio a danno di qualcuno che (nel 99% dei casi, non tiratemi fuori i bambini cambiosessati a cinque anni) vuole solo farsi chiamare Tiziu, quando la cosa non influenza la mia vita in nessun modo, è proprio da pezzi di merda
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Ci sono realtà scomode, anche io ne ho a mio riguardo ma non pretendo che gli altri vi si adattino.
Quello che vorresti tu, e quelli che la pensano come te, è simile al pretendere di chiamare verde il rosso e rosso il verde in presenza di un daltonico particolarmente sensibile perché sennò poverino.
Sei daltonico?
Ne soffri?
Mi dispiace, ma anche cazzi tuoi.
quante cazzate: se chiamo uno "sporco bianco" parte un'ondata di indignazione?
Sono un lurker sporadico, ma volevo postare solo per un plauso a Skywolf per la chiarezza di argomentazione. Bravo.
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Problemi con l'inutile svapo o altri? La soluzione è qui.
Facciamo allora "Dare del FROCIO ad un frocio".
Dai, non guardiamo il dito invece che la luna e astrai un po' dalla parola specifica, era per fare un'esempio di una cosa "VERA REALE ED INOPPUGNABILE" (il negro ha la pelle nera, e Tiziu è natu col cazzu) ma che comunque nella società attuale e civile conta come insulto.
Comunque hai beccato esattamente il punto della questione.
"Negro" adesso è un insulto perchè lo è diventato, partendo da una condizione "neutra" ma venendo utilizzato in maniera dispregiativa fino a quando una parola che in sè non ha un carattere negativo assume infine connotati di insulto nel linguaggio comune e viene più o meno universalmente riconosciuta come tale.
Stabilito quindi che il linguaggio è una convenzione ed in quanto tale mutabile e dipendente dal contesto, e che quindi una parola può non nascere come insulto ma diventarlo, proseguiamo.
Maschio o femmina in sè non è un insulto (poi, vai a dare della femmina a Peppe il palestrato partenopeo pippatore, e dimmi come la piglia), MA lo può diventare nel caso in cui sia un atto "prevaricatorio" nei confronti di qualcuno nella specifica condizione in cui sentirsi dare del maschio invece che della femmina ha un particolare peso emotivo e sociale.
Fermo restando poi che, come nel caso della tipa inglese che ha perso il lavoro, non è che è una tua opinione che quello sia maschio o femmina e come lo devi chiamare, È LA LEGGE
Stessa questione di cui sopra.
Cosa sia un insulto e cosa non lo sia non è una roba scritta nella pietra, proprio perchè si basa su un linguaggio che per sua natura ha sfumature, situazioni contestuali, eccetera.
Se "coglione scopacapre" lo scrivo sul giornale mi becco una querela e ci perdo la casa, se lo scrivo a te mi becco un ban, se lo dico ad un amico che mi ha fregato l'ultimo pezzo di pizza ci ridiamo sopra.
Se utilizzo il genere sbagliato, di proposito, con un amico ci ridiamo sopra, se lo scrivo a te mi rispondi con uno con un
, se lo faccio pubblicamente, e in un contesto di lavoro, nei confronti di una persona transessuale, sto cagando fuori dal vaso.
Vabbè, qui mi sfondi una porta aperta. Io lo dicevo solo come aggravante delle posizioni della tipa inglese, che 'sti discorsi li faceva pubblicamente e nel contesto del posto di lavoro da cui l'hanno rotocalciata.
Dato che come abbiamo visto, il concetto di insulto dipende dal linguaggio e dal contesto, non hai neanche "il diritto" di "insultare" (perchè come abbiamo visto, il concetto di insulto dipende dal linguaggio e di conseguenza dal contesto e dalla convenzione) qualcuno dandogli della MASCHIA perchè così ti gira, in nome del "diritto di realtà" (Ben Shapiro Intensifrizz)
Idem con patate. Non è la parola in sè, è il contesto in cui viene usata. Poi non si capisce sulla base di cosa, se non la tua opinione personale, le altre declinazioni/peggiorativi/eccetera dello stesso sostantivo sarebbero CHIARAMENTE insulti, già se chiedessi a me "maschiaccio" e "femminuccia" possono benissimo essere considerate parole neutre o genericamente descrittive (la prima per una ragazza con atteggiamenti/vestiario/stile mascolino, la seconda è semplicemente un vezzeggiativo).
Adesso, non sono aggiornato sui personaggi di J4S e potrei sbagliarmi, ma chiaramente non mi voglio mettere a spiegare i codici ad una (ex?) forza dell'ordine, quindi correggimi se sbaglio.
Ma le varie "minacce", "stalking", "mobbing" eccetera, non sono forme di violenza (prevaricazione, danno, chiamali come vuoi ma ci siamo capiti sul concetto) non fisica riconosciute dalla legislazione italiana?
Secondo me è più simile a
Sei in sedia a rotelle e la gente se ne sbatte di costruirti le rampe e quando fai presente che perfavore vorresti salire al secondo piano ti rispondono "AH STORPIO!" o si lanciano in dibattiti per spiegarti a te, che sei quello sulla sedia a rotelle, come tu abbia o meno il diritto di andarci, al secondo piano, perchè se sei in una sedia a rotelle la natura stessa ha voluto che tu al secondo piano forse non dovresti poterci andare?
Mi dispiace, ma anche cazzi tuoi.
E poi boh, se siamo d'accordo su che colore è QUESTO e su che colore è QUESTO, e quindi siamo tutti d'accordo su come utilizzare i semafori senza investirci l'un l'altro, per me li possiamo anche chiamare SBARABODOLINO e FRIPPILUPPOLO, anche se questo mi toglie la possibilità di blastare gli ESSEGGEIDABLIU sull'internet![]()
Ultima modifica di Azad; 27-12-19 alle 11:45