Da due giorni in difficoltà sulla Cima Ovest di Lavaredo, rifiutano l’intervento del Soccorso Alpino
2 settembre 2019, 13:56
Cima Grande di Lavaredo, nel cerchio i due alpinisti spagnoli
Nella notte di sabato il Soccorso alpino di Auronzo è stato allertato dai familiari di due alpinisti spagnoli non rientrati da una scalata sulle Tre Cime di Lavaredo. I parenti, che si trovavano sul posto, non riuscivano a contattarli al cellulare, non raggiungibile, e presupponevano i due rocciatori, un uomo e una donna di Barcellona, si trovassero sulla Cima Ovest.
Ieri, non appena ha fatto luce, l’elicottero dell’Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, ha imbarcato personale del Soccorso alpino e del Sagf di Auronzo e si è avvicinato alle pareti per una ricognizione. La coppia è stata individuata a metà della Via Cassin sulla Ovest, dove, attardatasi, aveva bivaccato senza poter avvertire (tutte le pareti a nord sono senza copertura telefonica).
In serata, alle 20.20 circa, il capo del Soccorso alpino di Auronzo è stato però contattato nuovamente dai due alpinisti spagnoli che avevano raggiunto la cengia alta, ma si trovavano in difficoltà e chiedevano informazioni sul rientro. Dalle foto ricevute, i soccorritori hanno capito che i rocciatori si trovavano dalla parte opposta rispetto alla normale. Dopo aver spedito loro due relazioni, spiegando dove si trovavano esattamente e cosa avrebbero dovuto fare, li hanno invitati ad attendere le prime luci e a ripartire all’alba di questa mattina per non mettersi in condizioni di rischio dato che avevano già passato una notte in parete. Il CNSAS ha inoltre chiesto al personale del Rifugio Auronzo di andare a tranquillizzare i genitori dell’uomo, la cui madre già ieri mattina aveva avuto un malore causato dall’agitazione.
Questa mattina i soccorritori hanno mandato un messaggio al rocciatore per sapere come stessero. Non ricevendo risposte, è stato chiesto ai genitori se volessero l’intervento dell’elicottero per una seconda perlustrazione. A risposta affermativa, è intervenuta l’eliambulanza di Treviso che ha imbarcato personale del Sagf per indirizzare l’equipaggio sulla via.
Appena individuati, anche questa volta, pur essendo poco distanti da dove si trovavano ieri sera e malgrado il tempo in peggioramento, gli scalatori hanno rifiutato di essere imbarcati e l’elicottero è rientrato. Più tardi l’uomo ha iniziato a mandare foto degli ancoraggi e della vista della Cima Grande per far capire la propria posizione e avere ulteriori indicazioni.
Sollecitato a chiedere subito l’intervento del 118 in caso non riuscire a scendere viste le brutte previsioni del tempo che potrebbero rendere molto difficile il loro rientro (e sottolineando la preoccupazione dei genitori) l’alpinista non ha più risposto. Il Soccorso alpino sta continuando a monitorare la cordata.
La coppia di scalatori è la stessa che martedì scorso, aggregandosi a due alpinisti senza luci e con le corde incastrate al rientro dalla normale alla Cima Grande, si era trovata a sua volta in difficoltà ed era stata soccorsa nella notte.