il raffo

Una cosa incredibile e inaudita è accaduta ieri a Bologna, e non mi riferisco al gesto di Salvini di citofonare a un tunisino chiedendogli se spacciasse, ma a qualcosa di più grave: il comportamento della stampa.
Sono iscritto all’ordine dei giornalisti da 25 anni (incredibile eh? Eppure ci sono dentro anche io) e non ricordo, tra i tanti episodi imbarazzanti a opera di giornalisti, di aver mai assistito a una cosa del genere: membri della stampa che seguono come gregari il bullo della scuola, sghignazzando per quello che fa. Non una domanda, nessuno che abbia chiesto qualunque cosa, non necessariamente per mettere in difficoltà Salvini, anche solo chiedere se avesse raccolto sufficienti elementi per disturbare qualcuno con accuse molto serie. Nulla. Il giornalista oggi non è più divulgatore di fatti, non va a più a cercare la notizia, oggi è il megafono delle gesta dei politici. Ed è sbagliato, e molto triste.