Non funziona così, per le imprese. I professionisti possono differire la fatturazione (che è momento impositivo anche ai fini reddituali) al momento del pagamento, ma molte persone non hanno comunque flussi di cassa considerevoli o una gestione economio-finanziaria brillate ed avveduta. Purtroppo il basso livello di scolarizzazione e le limitatissime competenze economiche dei cittadini non aiutano e spesso quando uno prende la tredicesima o la quattordicesima se la spende tutta in regali di natale o vacanze, tanto per fare due esempi, non pensa a mettere da parte per quando dovrà pagare le tasse. Il fatto che poi per molti cittadini, i lavoratori dipendenti, l'approccio col fisco sia sostanzialmente inesistente, perché viene quasi tutto gestito a mezzo sostituto, non aiuta a insegnare loro che si deve fare attenzione a quello che spendi. Basta un errore nel 730 e tre anni dopo arriva l'accertamento e tu non sai come pagare.
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Ovviamente la revisione delle tax expenditures con il loro quasi integrale abbattimento (rimarranno deduzioni forfetarie a scaglioni, per rispettare il principio di progressività, e qualche specifica detrazione) sarà un caposaldo della riforma fiscale con introduzione della flat tax. Il contrasto di interesse fatto con le detrazioni fiscali si è dimostrato comunque inefficiente, molto più efficace sarebbe la telematizzazione completa dei flussi, ma questo non sarà parte della riforma del governo di centrodestra, che anzi dovrebbe anche mandare in soffitta la fatturazione elettronica.