Il punto è che creare open world con storie interattive credibili cazzi e mazzi è qualcosa di incredibilmente ambizioso e difficile, quindi bisognerebbe essere anche un po' indulgenti verso certi aspetti. Il videogioco è per sua natura qualcosa di "legnoso", da questo punto di vista, rispetto alla realtà e alla capacità e profondità di racconto che hanno altri medium, quali il cinema, la letteratura, il fumetto, ecc. Insomma, generalmente il raccontare una storia, videoludicamente parlando, è stato poter andare in giro per quattro "locazioni" in croce, aguzzando la vista per vedere hotspot semi-invisibili, combinando oggetti a casaccio per risolvere enigmi cervellotici di gente che si riteneva particolarmente brillante e selezionando un po' di frasi da un menu nei dialoghi.
Chiaramente, nel tentare di "elevarsi", acquistare profondità nel raccontare storie, il videogioco spesso ha finito per scimmiottare in maniera un po' petulante e acritica quei medium, senza tentare di trovare una sua via personale. Non sono così sicuro che anche certe produzioni Rockstar non soffrano questo limite, certo è che di fronte a centinaia di persone iperqualificate, artisti, programmatori, ecc. impiegati per ben otto anni in una megaproduzione del genere un po' di rispetto secondo me bisogna comunque portarlo. Insomma, io potrei pure giocare tutta la vita ai Fire Emblem e agli Advance Wars divertendomi come un pazzo, però esiste anche la curiosità, provare qualcosa di diverso, vedere dove il medium videogioco può spingersi, ecc.



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