se fai la festa al parco per il compleanno del nipotino e metti musica dalla radio ti chiedono il pizzo
bah
se fai la festa al parco per il compleanno del nipotino e metti musica dalla radio ti chiedono il pizzo
bah
chiudo in bellezza va
https://www.corrierecomunicazioni.it...tti-i-diritti/
Musica diffusa nei negozi, non basta il pagamento dei diritti d’autore alla Siae: serve anche quello ai titolari dei diritti connessi. Lo ha stabilito una decisione della Cassazione che per la prima volta di fatto estende il penale anche alla sola pubblica diffusione, con potenziali effetti su radio e TV non in regola con le licenze.
Con sentenza depositata il 12 luglio u.s. la Corte di Cassazione, terza sezione penale, ha rigettato il ricorso promosso dal titolare di alcuni esercizi commerciali confermando che il reato (art. 171, comma 1, lett. a), della Legge sul diritto d’Autore si configura nell’ipotesi di diffusione al pubblico di musica registrata che non sia preceduta dall’acquisizione della licenza che ne autorizzi l’uso, sia rispetto ai titolari del diritto d’autore, sia rispetto ai titolari dei diritti connessi, accogliendo in toto le argomentazioni svolte da Scf, associazione di case discografiche.
Nel caso specifico l’imputato aveva provveduto al regolare pagamento dei diritti d’autore a Siae, ma aveva rinviato per anni il pagamento dei diritti connessi a Scf, eseguendolo solo a seguito di un controllo ad opera della Guardia di Finanza. E questo nonostante l’esercente avesse stipulato un contratto con un music provider nel quale si esplicitava come i diritti connessi dovuti per l’attività di diffusione al pubblico restassero a carico dell’esercente stesso.
La Suprema Corte, confermando la decisione del giudice d’appello, ha ritenuto che la regolarizzazione avvenuta attraverso la stipulazione di un contratto di licenza con SCF successivamente al controllo della Guardia di Finanza non sia in grado di influire in alcun modo, diversamente da quanto sostenuto dal ricorrente, rispetto ad una consumazione del reato ormai avvenuta. La decisione in esame ha inoltre sottolineato come l’eventuale errore sulla data entro cui procedere al pagamento sia del tutto irrilevante anche in ragione della sua evidente inescusabilità, considerati gli obblighi di informazione sulle disposizioni relative ad un determinato settore di attività economiche gravanti su un soggetto che le eserciti in maniera professionale.
La Cassazione ha del pari correttamente ritenuto irrilevanti le fatture Siae depositate dalla difesa dell’imputato al fine di dimostrare l’integrale pagamento a Siae delle somme dovute a Scf (in forza di un ipotetico mandato all’incasso conferito da SCF a SIAE – che tuttavia non sussiste con riferimento agli esercizi commerciali), non recando la fattura emessa dalla SIAE alcuna specificazione sul punto, diversamente da quanto indicato nella fattura emessa, successivamente, da SCF
Quindi non c'è solo la SIAE
Ovviamente, se non paghi la SIAE il penale scatta ancor meglio
cmq, collega con figliolo con smoccicamento e un paio di giorni di febbre, di 5 anni
ha seguito il protocollo, contattato il pediatra e al pargolo faranno il tampone
eccesso di prudenza, forse, il collega si lamenta perchè dovrà prendere permessi cazzi e mazzi al 99% per nulla (a ragione, probabilmente): gli sono nel cuore, ma sono felice che abbia fatto le cose per bene, e lo applaudo, e perchè facendo il tampone al moccioso, si evitano problemi
ora vediamo i tempi, lo hanno richiesto ieri
nel mentre, un'altra collega, che per fortuna vedo una volta al mese, facendo altre mansioni, l'altro giorno parlando, si vantava di nascondere la figlia smoccicante in casa facendo finta di nulla...
"Nascondere in casa" sì perché ci sono gli squadroni della morte di Speranza che rastrellano le case in cerca di sintomatici da tamponare
Se non la manda a scuola non vedo il problema, mica c'è l'obbligo di chiedere il tampone al primo starnuto, anzi
L'Ansa titola che sta per esploderemilano
sempre sul pezzo
tsk, io e zhuge copriamo ampiamente tutta l'italia
le isole le lasciamo a orologio
Aggiornamenti ansa a breve
no, semplicemente fa finta che sia stata in vacanza per tot giorni, non dicendo nemmeno che è stata malata
un'altra collega ancora, invece, se la bimba (4 anni) stesse male e non andasse all'asilo, per rientrare avrebbe bisogno obbligatoriamente del tampone negativo
Milano è stata relativamente poco colpita dalla prima ondata. Le province più colpite erano state Cremona e Bergamo ed in subordine Lodi e Brescia.
Adesso, invece, Milano e provincia, con meno di un terzo della popolazione totale della Lombardia, hanno la metà dei nuovi contagi in regione.
https://www.medicalfacts.it/2020/10/...da-sars-cov-2/
A parte che al governo non ci sono "quelli che voto io" (il fatto che sia felice che ci siano Conte e Speranza a gestire questa merda piuttosto che i giullari a capo delle più realistiche alternative non vuol dire che abbia votato uno di questi due), imparare a leggere quello che uno scrive sarebbe già un buon inizio se si vuole partecipare alle discussioni su un forum.
Mi danno solo fastidio le critiche a cazzo.
Non ho parlato di nessun successo sulle TI.
Anzi, io mi aspettavo che il potenziamento di cui si parlava a suo tempo venisse chiuso entro l'autunno... ma non so se ci sono ritardi o se i tempi tecnici previsti fossero proprio questi.
Mettendola semplice: se sul mercato, data l'enorme richiesta che ci sarà ovunque, non si trovano 3000 respiratori entro ottobre, te 3000 posti in più in TI non li puoi avere a prescindere, anche facendo tutto per bene.
Ho semplicemente chiesto se si sanno le tempistiche di completamento della prima opera di potenziamento e vi ho informati (sono fatti) che il 12 si è chiusa una gara da oltre un miliardo per un ulteriore potenziamento delle strutture.
Poi magari ci metteranno due anni per completare i lavori, tra mazzette, ritardi e tante altre cose a cui siamo ben abituati.
Se per te questo è festeggiare un successo... beh... il problema non sono mica io
Nel decreto ci sono imposizioni formali e "forti raccomandazioni" alla svedese.
E per certi aspetti che toccano proprio la vita privata della gente, buttarla sulla "forte raccomandazione" per me è una buona cosa (non fosse altro che i controlli sarebbero anche complicati da effettuare e quindi i vincoli rimarrebbero di fatto delle "fortissime raccomandazioni").
Poi si vede come va.
A chiudere di più non ci vuole nulla, e lo vedremo senza dubbio già dalle prossime settimane.
Purtroppo si, li sta contando.
Strano, in fondo in giro c'è il caos milanese abituale, chi pensava sarebbe stato aumento esponenziale in una città di più di 1 milione di abitanti.
Ma non è un problema, con la crescita negli ospedali sono sicuro il commercio andrà avanti benissimo
Ci si può reinfettare anche dopo 1 mese se il ceppo è diverso.Coronavirus: chi è guarito può essere di nuovo infettato da SARS-CoV-2?
14 Ottobre 2020Roberto BurioniNews
Roberto Burioni risponde alla domanda che tutti si fanno da mesi, nella speranza che l’immunità di gregge potesse essere la soluzione alla pandemia. I dati, però, sembrano dirci altro.
Chi è guarito da COVID-19 è protetto da una successiva reinfezione? Questa domanda mi viene posta dal primo giorno dell’epidemia, e dal primo giorno io ho risposto che soltanto l’osservazione delle persone guarite nel tempo avrebbe dato una risposta. Risposta che, dopo alcuni mesi, cominciamo ad avere.
È di ieri la descrizione del primo caso certo di reinfezione negli Stati Uniti. Un venticinquenne del Nevada, senza nessun disturbo del sistema immune, si è reinfettato 28 giorni dopo la prima infezione. Possiamo essere ragionevolmente certi che si tratta di una nuova infezione e non di una mancata guarigione, perché le caratteristiche genetiche del primo e del secondo virus sono diverse. L’elemento clinico degno di nota è che la seconda infezione è stata molto più grave della prima, portando il paziente a un ricovero e alla necessità di ossigenoterapia. Sono a questo punto circa 20 le reinfezioni ben documentate, con una paziente che è deceduta inseguito al secondo contagio (ma si tratta di una donna molto anziana e con gravissimi problemi di salute già presenti prima dell’infezione virale).
Cosa possiamo concludere da queste informazioni?
Prima di tutto dobbiamo considerare che le reinfezioni asintomatiche potrebbero essere più frequenti (le vedremmo solo durante screening casuali), e quindi la protezione clinica fornita dalla prima infezione potrebbe essere molto più solida di quello che ci sembra. Su questo dobbiamo continuare a fare ricerca.
La presenza di anticorpi protegge da reinfezioni?
I test per la rilevazione degli anticorpi non sono standardizzati, e anche in questo caso non possiamo sapere se i pazienti reinfettati avevano o meno gli anticorpi che in generale sono correlati alla protezione dalle infezioni virali (e che sono indotti dai vaccini in via di sperimentazione), ovvero quelli capaci di neutralizzare il virus. Pure su questo argomento ne sapremo di più con il tempo.
I pazienti reinfettati sono contagiosi?
Capirlo è molto difficile (bisogna quantificare il virus infettivo e per farlo è indispensabile un laboratorio in cui si possa lavorare in condizioni di altissima sicurezza), ma almeno in qualche caso è ragionevole pensare che i reinfettati possano essere stati infettivi.
Cosa ci dicono dunque di importante i dati che abbiamo in mano finora?
Vi traduco la parte finale di un editoriale di Lancet, con la quale sono perfettamente d’accordo: «I casi di reinfezioni ci dicono che non possiamo affidarci all’immunità acquisita tramite l’infezione naturale per ottenere l’immunità di gregge. Questa strategia non solo causerebbe la morte di molte persone, ma neppure funzionerebbe. L’ottenimento dell’immunità di gregge richiede vaccini sicuri ed efficaci e una vaccinazione diffusa della popolazione».
Direi che non c’è nulla da aggiungere
Roberto Burioni
Sono cazzi.
Chi conosce tutte le risposte non si è posto tutte le domande. (Confucio)