anche io so andare solo a spazzaneve :blush:
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Terroni a spazzaneve con outfit e materiale da 5000 euro
16.000 casi, sta calando :alesisi:
Mascherine e ottimismo la ricetta vincente :alesisi: , e adesso l'importante è che non ci si faccia prendere dall'entusiasmo con deroghe per natale e s.silvestro
- - - Aggiornato - - -
Non confondiamo ottimismo con pensiero magico :smugprof:
Oggi l’Abruzzo comunica che dal totale dei casi positivi «è stato sottratto 1 caso dei giorni passati» perché «duplicato». La regione ha aggiornato anche il dato delle persone ricoverate nei reparti ordinari che ieri domenica era stato sottostimato di 29 unità. L’Umbria segnala «un ricalcolo sul numero dei decessi».
bella questa cosa che gli "esperti" del CTS dicono una cosa, ma poi chi comanda se ne frega altamente :bua: in riferimento al governo, presindenti di regione, sindaci :sisi:Citazione:
Folla per lo shopping, Miozzo: «Diventa ridicolo chiedere di evitare grandi cene, se poi fuori dai negozi c’è la bolgia»
30 Novembre 2020 - 09:57
di Giovanni Ruggiero
Davanti alle scene di assembramenti fuori dai negozi a Torino, Milano e Roma, il capo del Cts insiste sul rispetto delle regole e il numero chiuso nelle zone commerciali prima che sia ancora una volta troppo tardi: «Succederà così che si morirà di infarto perché gli ospedali sono pieni di casi Covid».
È bastato passare da zona rossa ad arancione per rivedere gli assembramenti fuori dai negozi nella prima domenica di riapertura a Torino e Milano, ma anche a Roma in zona gialla. Immagini che sembravano ormai archiviate e che invece si ripresentano puntualissime come «un film già visto», dice Agostino Miozzo in un’intervista a Il Messaggero. Scene anche dolore per il capo del Cts che da sempre si batte perché si riaprano le scuole, anche prima del via libera ai negozi. La beffa rischia di essere che a gennaio torni il ritornello già sentito dopo l’ultima estate, quando veniva rimproverato che per colpa delle cattive abitudini durante le vacanze, ci si ritrova davanti a una nuova ondata.
Il rischio è fin troppo concreto, secondo il primario del Sacco di Milano, Massimo Galli, che taglia corto davanti a quelle scene di folla durante lo shopping: «Se non si rispettano le precauzioni – ha detto questa mattina ad Agorà su Raitre – non potremo che rivedere una situazione simile a quella che abbiamo già vissuto. È fatale che sia così». Il problema è il mancato rispetto delle minime regole di distanza e protezione che quelle immagini raccontano, come se finora non fosse successo nulla: «Se vedi la fotografia della folla in un grande magazzino romano – dice Miozzo – ti viene da chiedere: di cosa stiamo parlando? Se questa è la dimostrazione, l’immagine del poco rispetto delle regole di prevenzione della trasmissione del Coronavirus, allora ti preoccupi».
Limitare gli accessi in centro città
Con l’arrivo del periodo più caldo per lo shopping natalizio, non c’è altra soluzione se non far scattare dei «meccanismi regolatori» per evitare, o almeno contenere, gli assembramenti fuori dai negozi: «oppure al Cts possiamo dire ciò che vogliamo, ma possiamo fare poco». Serve una stretta insomma, a cominciare dai sindaci e dai governatori, perché «le regole ci sono: se via del Corso a Roma è piena, se una strada in un’altra città è troppo affollata, chiudiamo, numero chiuso».
Anche perché il rischio non è per niente sparito e la diffusione dei contagi è ancora troppo alta per stare tranquilli: «Sa cosa succederà? – dice Miozzo – Con gli ospedali affollati di pazienti Covid, si morirà di infarto perché le ambulanze sono bloccate, se hai un trauma cranico non troverai posto in terapia intensiva». Senza controlli che scoraggino i cattivi comportamenti, c’è poco da fare, insiste Miozzo: «Le misure ci sono ma non vengono applicate. Questa estate c’erano, ma se poi vengono piegate, noi del Cts possiamo fare ben poco. E diventa quasi ridicolo ribadire la corretta raccomandazione di non organizzare grandi cene tra congiunti, se poi per lo shopping c’è la bolgia».
sembra quasi che abbiano fatto questo comitato così giusto per togliersi un peso dalla coscienza perchè andava fatto, ma poi ascoltarlo e comportarsi di conseguenza è tutto un'altro discorso che a nessuno importa :nono:
pensare che basterebbero seguire o far applicare un pò di regole di comportamento per poter gestire con meno patema d'animo questa situazione :uhm: ma al menefreghismo italiano non c'è mai fine, è la nostra cultura :sisi:
Questo è ciò che hai capito tu, e dimostra ancora una volta tutti i tuoi limiti di comprendonio. Io ho sempre detto che le mascherine non servono a niente all'aperto e a opportuna distanza dalle altre persone, e valeva allora come adesso. E non mi sono preso il covid perché osservo regole di igiene tassative, non transito né mi fermo a meno di un metro da chiunque da dieci mesi e, nonostante il contatto quotidiano per alcuni giorni con una persona positiva ma paucisintomatica, evidentemente ho un sistema immunitario che funziona.
e come funzionano?
male
:facepalm:
Seriamente: dire "non l'ho preso perchè il mio sistema immunitario funziona" presuppone dire che tutti gli altri contagiati hanno il sistema immunitario che non funziona
non mi pare una cosa così plausibile:asd:
Ora qua nel topic tutti arrivano in auto, salgono, discendono, tornano a casa in auto.
Senza bere niente di caldo, senza pisciare, senza niente. Fanno ore di strada, scendono la pista e tornano a casa senza entrare in nessun luogo.
Fatico a crederci
Esistono i pannoloni eh