In questa confusione, parliamo di scienza.
Ieri sera, a Che Tempo Che Fa, vi ho detto che la variante inglese (B.1.1.7) è certamente molto più contagiosa, ma che non c'erano ancora prove convincenti di una sua maggiore "letalità".
Purtroppo queste prove sono arrivate stamattina. Con una analisi molto complicata (chi vuole può leggersi il lavoro) è stato stabilito che l'infezione con la "variante inglese" aumenta di circa il 50% la mortalità rispetto all'infezione con il ceppo originale.
Per essere più chiari, una persona della mia età (maschio tra i 55 e 69 anni, in buona salute e senza problemi particolari) passa da un rischio di morte dello 0,6% a un rischio dello 0,9%.
La buona notizia è che la "variante inglese" è bloccata perfettamente dai vaccini disponibili, anche da quello prodotto da AstraZeneca. Dunque è un nemico che possiamo affrontare e vincere.
https://www.nature.com/articles/s41586-021-03426-1