Covid19, l’Organizzazione mondiale della Sanità: la variante delta è presente in 80 paesi e continua a mutare
17 Giugno 2021
Dagli studi finora effettuati sembrerebbe essere più trasmissibile rispetto quelle finora conosciute e con sintomi più gravi, ma sono necessarie ulteriori ricerche. L’OMS ha rilevato inoltre una nuova variante lambda presente ad oggi in Sud America.
La variante delta (ex indiana) del Covid-19 è attualmente presente in più di 80 paesi e continua a mutare mentre si diffonde in tutto il mondo: ad annunciarlo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). La mutazione rappresenta il 10% di tutti i nuovi casi negli Stati Uniti, nel Regno Unito costituisce il ceppo dominante, superando la sua variante alfa nativa, e rappresentando oltre il 60% dei nuovi contagi registrati nel Paese. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha considerato la variante delta di interesse i primi di maggio, mentre il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti martedì scorso.
Gli studi finora effettuati hanno dimostrato come la variante sia ancora più trasmissibile rispetto quelle finora conosciute, e alcuni funzionari dell’OMS hanno affermato che provoca sintomi più gravi, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare tali conclusioni. La stessa Organizzazione con sede a Ginevra sta monitorando recenti rapporti che avrebbero individuato una variante “delta plus“. “È stata identificata un’ulteriore mutazione“, ha affermato il responsabile tecnico Covid-19 dell’Oms Maria Van Kerkhove, “quindi stiamo esaminando tutto”.
Nel frattempo, l’OMS ha aggiunto una nuova variante al suo elenco di mutazioni di interesse, la “lambda”. Nello specifico, ha affermato ha affermato Van Kerkhov, questa “ha più mutazioni nella proteina spike che potrebbero avere un impatto sulla sua trasmissibilità, ma sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno le mutazioni”. Finora gli scienziati ne hanno rilevato la presenza in Sud America, inclusi Cile, Perù, Ecuador e Argentina.