
Originariamente Scritto da
Zhuge
La domanda, così formulata, è mal posta.
Se ci trovassimo a valutare un conflitto tra un atto normativo (decreto legge) posteriore ed un atto amministrativo generale (ordinanza regionale) precedente, la risposta deporrebbe assolutamente per la superiorità dell'atto normativo posteriore (sia per criterio gerarchico, che per criterio temporale).
Ma il conflitto di fonti qui si ha tra due diversi atti amministrativi generali, il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) e l'ordinanza regionale; per sciogliere il conflitto occorre come minimo essere costituzionalisti stagionati (e non è nemmeno detto che basti).
Prendiamo il caso dell'ordinanza di Fontana in Lombardia: lui è partito da ieri sera fino a stamattina sostenendo che la sua ordinanza, per certi versi più restrittiva del nuovo DPCM posteriore, sia gerarchicamente sovraordinata nel territorio della Regione Lombardia; quindi i cittadini dovrebbero, in tesi, applicare quella e non il DPCM (conseguenza esemplare: studi professionali chiusi in Lombardia, anche se il DPCM permette esplicitamente che stiano aperti); il DPCM infatti, pur essendo posteriore, secondo la tesi anzidetta non avrebbe la forza di superare la previgente ordinanza contingibile e urgente in materia di salute emanata dal governatore lombardo (ordinanza ai sensi dell'art. 32 L. 833/1978, quindi in esecuzione di un potere conferito da norma di legge, che soltanto altra norma di legge può disinnescare; in parole povere, occorrerebbe minimo un decreto legge per superare il dettato dell'ordinanza di Fontana). Ciò detto, stamattina Fontana, dopo aver pregato i cittadini lombardi di attenersi alla sua ordinanza, ha ammesso che il problema del coordinamento tra le due fonti sussiste e che in giornata verranno fatti approfondimenti specifici in Regione per chiarire se effettivamente il DPCM, che ha portata nazionale ed è un atto amministrativo generale dello stesso livello gerarchico dell'ordinanza regionale, ma emesso da un ente con competenza più vasta di quella del Presidente della Giunta Regionale, sia o meno in grado di superare anche l'ordinanza già emanata.
E' il campo delle cento pertiche e si richiedono approfondimenti specifici e specialistici non facili da compiere in quattro e quattr'otto (soprattutto per chi, come me, oltre a non essere specialista in diritto pubblico, non ha nemmeno gli strumenti adeguati essendo magari a casa). Quindi attendiamo di vedere in giornata cosa produrrà questo lavoro di elaborazione degli enti attualmente coinvolti (le Regioni, in primo luogo). Se a nulla si arriverà, bisognerà valutare attentamente ogni situazione caso per caso, ma il consiglio più prudente che darei sarebbe quello di chiudere dal 25 in poi.