
Originariamente Scritto da
Bobo
Ve ne racconto un'altra.
Perchè io capisco che in una situazione congestionata come quella lombarda delle ultime settimane ci siano di questi oggettivi problemi... ma in situazioni più tranquille non dovrebbe essere così.
Siamo nel Lazio, in una provincia che non ha un numero particolarmente elevato di positivi.
Un mio amico lavora in fabbrica, sono circa 60 in un capannone in cui (prima che iniziassero le restrizioni... ora è in malattia da 3 settimane per un infortunio, quindi non so come abbiano modificato le cose) non c'era assolutamente la distanza di sicurezza tra una persone e l'altra.
Tra l'altro all'epoca non c'erano neanche le mascherine... erano introvabili.
Quindi 60 persone, in un capannone, senza mascherine ed a mezzo metro l'uno dall'altro.
Ad un certo punto un collega comincia a stare un po male... continua a lavorare per qualche giorno, poi va a casa.
Febbre alta.. ancora deve tornare.
Sempre in quel periodo un altro collega ha la febbre per un paio di giorni, poi gli passa e rientra a lavoro.
Ecco, a distanza oramai di un mese più o meno, si è venuto a sapere che il primo malato ha avuto il covid.
Si è venuto a sapere per vie traverse, tra chat di colleghi e qualche frase dei capi, e la moglie del malato qualche giorno fa ha messo un post su facebook (sparito poco dopo) in cui si diceva felice di essere finalmente uscita dall'incubo.
I titolari dell'azienda non hanno detto NULLA.
E l'azienda ha continuato a lavorare come nulla fosse.
Dicono che non ne sapevano nulla, che il dipendente non si è preso malattia ma solo giorni di ferie (ma perchè avrebbe dovuto?).
Un'altra amica che fa l'infermiera dice che al momento dell'individuazione della positività, al 100% la ASL ha comunicato la cosa ai datori di lavoro... perchè cmq parte l'indagine epidemiologica e l'alert nei confronti del lavoro è praticamente certa.
Quindi questi qui al 99% sapevano e non hanno detto nulla a nessuno, perchè avrebbe significato dover praticamente chiudere almeno 15 giorni per l'isolamento di tutti i dipendenti, la sanificazione dei locali ecc...
Ora, questa sarebbe pure la cosa meno grave e più comprensibile (sono pur sempre imprenditori, i soldi prima di tutto no?), ma la cosa preoccupante è che vorrebbe dire che la ASL si sia limitata ad avvertire i titolari dell'azienda e poi non abbia fatto alcun controllo.
Nessuna verifica sul posto, nessun check dei colleghi, nessuna verifica che fossero state prese le opportune misure di contenimento, zero assoluto.
E ripeto, siamo in una situazione tranquilla e gestibile.
Figuriamoci cosa sta succedendo/succede a milano ed in lombardia.
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