This (incluse le risposte dell'autore alle obiezioni più spicce https://www.facebook.com/eschatonit/...09396762416845).
Raccontarci che la crisi del covid è stata gestita "male" è una narrazione rassicurante perché suggerisce che avremmo potuto gestirla meglio. E invece basta guardare paesi diversi come la Francia e il Regno Unito per accorgersi che altrove gli errori sono spesso gli stessi, e che se li consideriamo come semplici errori essi appaiono inspiegabili o perfino diabolici nella loro perseveranza. Indubbiamente una crisi pandemica "si può" gestire molto meglio - lo hanno fatto la Corea del Sud, in una minima misura la Germania, a costo altissimo la Cina - ma questo non significa che potevamo gestirla meglio noi, con il nostro assetto istituzionale, la nostra conformazione geografica, il nostro tessuto economico. Il Covid ha rivelato l'ingovernabilità strutturale nella quale viviamo, l'intreccio d'incentivi perversi, le scatole cinesi di poteri e contropoteri, le contraddizioni interne all'ordinamento - la forma che assume uno Stato democratico alla fine del suo ciclo di vita. Per cui non basta sapere sulla carta cosa sarebbe meglio fare - il modello Crisanti! Testa e traccia! - ma bisogna anche capire dove sta la cinghia di trasmissione per realizzare la politica più efficace. Chi testa? Chi traccia? Chi sanziona? Chi paga? Chi si prende la responsabilità di produrre i numeri veri del contagio facendoci chiudere in faccia le frontiere da tutto il mondo, in questa gara mondiale all'eufemismo? Chi paga i sussidi alle aziende che falliscono e ai lavoratori disoccupati? Chi risolve i dilemmi morali? Chi si prende il rischio di decidere? Troppo facile dare la colpa ai politici "incompetenti": magari. Il piano pandemico nei cassetti del ministero della Salute non lo hanno ignorato soltanto i giallorossi e i gialloverdi, ma prima di loro Renzi e Gentiloni, e ancor prima letteralmente il "governo dei tecnici" guidato da Mario Monti. Non soltanto perché è difficile giustificare come prioritaria presso l'elettorato una misura di prevenzione, ma soprattutto perché esistevano e continuano a esistere innumerevoli altre priorità, tutte ugualmente urgenti, un'infinità di altri rischi da prevenire e risorse sempre più scarse per farlo. La macchina che abbiamo costruito per proteggerci semplicemente non può risolvere le contraddizioni che la paralizzano.