Originariamente Scritto da
Skywolf
guardati cos'era la "democrazia" ateniese allora...
io non so se si potrebbe chiamare "democrazia" un sistema come quello che ho tratteggiato.
E' forse un governo della
elite e non di tutti; però quello che lo renderebbe a mio parere "democratico" è il fatto che tale "elite" non sarebbe una categoria
chiusa, definita a priori (i nobili, il clero, ecc), ma una categoria a cui
tutti potrebbero accedere; ed inoltre, lo Stato -erogando corsi- farebbe in modo da promuovere l'accesso a tale "elite", che quindi proprio "elite" non sarebbe (se lo fosse tenderebbe ad
escludere anziché cercare di
includere nei limiti del possibile)
Secondo me il
valore della democrazia sarebbe (condizionale) quello di un sistema dove tutti i punti di vista possono essere rappresentati.
Questo fatto costituisce un valore nel momento in cui ci si renda conto di un fatto secondo me del tutto banale ed al contempo terribile:
Nessuno sa come si governa un Paese.
Ciò comporta la necessità di confrontarsi con quanti più punti di vista possibile, per far emergere idee e punti di vista nuovi nella speranza che essi aiutino a risolvere i problemi -che nessuno sa risolvere- che nascono cercando di governare.
Il fatto che tutti
possano dire la loro, però, non comporta automaticamente che tutti
debbano dire la loro.
Ci sta benissimo che alcuni (molti (troppi)) non abbiano nulla da dire.
E allora, che stessero zitti #einvece
Questo per me è il valore della democrazia.
Ma non è il valore
percepito della democrazia.
Il valore percepito è quello di "ripicca", cioè un pensiero infantile del tipo: "
anche io voglio contare; se non c'è la democrazia e per esempio decidono solo quelli della categoria X allora io, che sono in categoria Y, non posso decidere: e allora io non conto nienteh!!!1 Inoltre di sicuro quelli mi fotteranno alla grande!!1! NON ESISTEEEH!!!1!"
Che è un pensiero un po' scemo... e un po' no. Perché è chiaro che se escludi a priori gli "Y" dal governo, prima o poi (più prima che poi) gli X si faranno gli affaracci loro.
Storicamente, le democrazie sono nate dopo che altri regimi, assolutistici o elitari, hanno fallito nel mantenere la pace sociale, tipicamente ottenibile garantendo un livello di benessere decente a tutti.
I peones che hanno imbracciato le armi (o le tessere elettorali) per costruire la democrazia partivano fondamentalmente con due idee:
Il sistema precedente non governava bene! Noi sì che sapremo governare il Paese!
Ovviamente, la prima idea era giusta, e la seconda sbagliata.
Si sarebbe dovuti partire con idee del tipo:
Il sistema precedente non governava bene! Cerchiamo di costruire assieme un sistema migliore di governo! Dobbiamo imparare un sacco di cose per farlo!
E quindi investire nella formazione.
Ma ciò non è mai avvenuto, e la presunzione che "
la democrazia è il meglio e certamente funzionerà portandoci nel Bengodi" ci ha portati dove siamo ora.