Originariamente Scritto da
Skywolf
Il fatto che la Carta dica che la pena deve avere funzione rieducativa viene interpretato dai giuristi come il fatto che essa sia la funzione più importante, e le altre facoltative e accessorie, comunque meno importanti.
Però questa è una interpretazione, perchè la Costituzione non lo dice.
Ovviamente se non vi fossero altre interpretazioni possibili il problema non si porrebbe.
Se non vi fossero. Però vi sono.
Una per es. è di ordine storico: storicamente, le pene venivano viste come mere punizioni e l'aspetto rieducativo veniva trascurato o ignorato; si potrebbe dunque interpretare l'esplicito richiamo della Costituzione alla funzione di rieducazione, ed a nessun'altra, come un vincolo per il legislatore, qualcosa del tipo: "Guarda fa un po' come ti pare, ma non ti dimenticare che ci deve essere per forza di cose anche la funzione rieducativa, sennò qua finisce come nel Medioevo che la gente viene sbattuta dentro a cazzo di cane e non è giusto". (E siamo d'accordo che non sia giusto).
Col che la funzione rieducativa non sarebbe affatto la più importante, sarebbe una funzione di... importanza qualsiasi, anche la meno importante, purché vi sia.
Dalla mera lettura della Costituzione, la funzione rieducativa è la più importante nel mero senso che è l'unica di irrinunciabile, mentre le altre non lo sono; ma non si dice nulla circa l'"intensità", se mi passate il termine, della funzione rieducativa.
Se assegniamo un peso da 0 a 10 alle varie funzioni che può avere la pena (rieducativa, punitiva ovvero di vendetta, come monito ovvero come deterrente per gli altri, e quant'altro), la Costituzione vi dice che la funzione rieducativa non può avere peso zero, mentre le altre sì, però non vi dice che deve avere peso 10 mentre le altre devono averlo da 9 in giù.
Che è invece quello di cui si sono convinti i legulei (ma se ne sono convinti da soli, nessuno glielo ha detto né lo hanno trovato scritto da qualche parte).
Questo dal punto di vista logico.
Dal punto di vista pratico, poi, spetterebbe alla Corte Costituzionale (che però si guarda bene dal farlo, così come si guarda bene dallo spiegare perché la sua interpretazione dell'art. 27 sia quella giusta; in generale, chi ha il potere giudiziario interpreta il diritto come gli pare e piace, o come gli hanno insegnato i professori della facoltà di giurisprudenza, e per una questione di equilibrio di poteri o di mancanza di palle nessuno finora gli ha mai impedito di fare diversamente) lo spiegare perché tot anni sono "troppi" per la rieducazione.
Perché 8 anni sono troppi per rieducare uno spacciatore?
I giudici della C.Cost. hanno forse presentato dei lavori di ricerca, delle pubblicazioni scientifiche, financo delle argomentazioni di qualche tipo, da cui si possa evincere che effettivamente è possibile rieducare uno spacciatore in meno di X anni?
Ovviamente no.
Sarebbero tenuti a farlo? Deh.
Non sono tenuti a fare niente, ahimé.
Non devono rendere conto a nessuno di quello che affermano.
Ipse dixit.
Così funziona il mondo del diritto.
Con la d minuscola.