Comunque io sono dell'idea che il problema si risolve facile proibendo l'accesso ad internet a chiunque abbia meno di 100 di QI.
Sotto, massimo massimo l'accesso limitato a youporn e pornhub.
+22.437 Messaggi dillà...
Il mio blog: Notti a (Video)Giocare <- (100% ADS FREE!!)
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Restarting
Sono anni che per me questa è una cazzata fotonica.
I social offrono uno spazio per gli utenti. Se gli utenti pubblicano materiale illegale ci sono leggi ed autorità competenti per bloccare gli account e punire eventuali reati.
Se deve essere il social a decidere cosa va pubblicato allora non è più un social ma un media paro paro ad una tv o un giornale.
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Anche Berly faceva cosi', con le sue televisioni, quindi fregauncazzo (per adesso)
madonna ho appena avuto un'idea geniale per una web based app startappe
un social, ma solo per profili pubblici ed istituzionali. esempio: babbeo benzi è il sindaco di poggibonsi, come privato avrà i suoi account facebook etc. lì potranno fargli quel che gli garba, i privati etc etc. poi avrà anche accesso all'account del primo cittadino dell'ameno comune toscano sul mio social, in qualità di eletto, e lì giurin giurella nessuno gli caga il cazzo a meno che proprio non si metta a postare goatse.
dove devo chiedere i finanziamenti?
Una rastrelliera per fucili? Io non possiedo neanche un fucile, tantomeno una gamma di fucili che richieda un'intera rastrelliera. Che ci faccio con una rastrelliera per fucili?
Io sto ripostando a tutti i miei contatti sinistri i loro post sulla censura e la deriva fascista del monopolio dei media di Berlusconi e l'appello alla liberta' d'informazione.
Come c'entrasse una minchia
Tempo fa riflettevo sul problema citato in questo topic e sono giunto a conclusioni simili alle tue.
Nel mondo moderno un profilo social non è un accessorio, è diventato qualcosa di NECESSARIO, altrimenti si è fuori dal mondo: Non si possono effettuare iscrizioni online, pagamenti online, vedere gli orari di servizi, ecc. . Dunque, bisogna creare un social network pubblico e super partes con iscrizione obbligatoria.
Ptaah è giovane, si vede rientrerebbe nel profilo di user che si logga ovunque con, ad esempio, facebook quando i siti lo chiedono e avrebbe minime o nulle resistenze ad usare i metodi di pagamento collegati.
Ad esempio:
https://pay.facebook.com/
in realtà dovrebbero decidersi i governi, meglio se a livello globale, perchè spesso le piattaforme private vengono ritenute responsabili (per mancata vigilanza etc...) delle puttanate che scrive l'utente pinco pallino
se fosse chiaro uno sgravo verso i sistemi che ti mettono a disposizione la possibilità di commettere dei reati, credo le aziende private sarebbero le prime a stappare lo champagne
comunque polemica inutile, pare la pagina sia stata segnalata a manetta e i sistemi automatici di tuitter l'abbiano limitata in attesa di revisione... prego fornire il tag il vittimismo dei camerati
Il social network di stato come baluardo contro la censura suona un po' come un ossimoro
Comunque non mi risulta che ci siano servizi non legati ai social accessibili solo con un account social. Di solito l'autenticazione tramite social è solo una delle alternative.
Per il resto è un problema complicato.
Per come è sempre stata concepita la libertà di espressione non esiste alcun diritto del singolo ad esprimere le proprie opinioni su un certo mezzo.
Il fatto che io non possa pretendere di pubblicare le mie minchiate sul corriere della sera non viene visto come un limite alla libertà di stampa.
Facebook e simili sono aziende private quanto lo è un giornale e, IMO, una piattaforma privata non diventa uno spazio pubblico solo perchè è usata da milioni di utenti, ma mi rendo conto che questo è un pensiero che molti non condividono.
Il dramma è cominciato quando si è cominciato a considerare i social come un canale di informazione. Sarò retrogrado, ma per come la vedo io facebook non è il luogo dove il presidente del consiglio annuncia alla nazione le misure adottate per far fronte all'epidemia. Su facebook si va (andava) per vedere dove è andata in vacanza la gnocca di cui ti sei invaghito all'università, i canali istituzionali dovrebbero essere ben altri.
Per come la vedo io o si stabilisce che avere un profilo social rappresenta un diritto costituzionalmente garantito, che può essere negato solamente a seguito di un intervento dell'autorità giudiziaria, oppure fb e co. restano libere di stabilire chi e cosa può essere pubblicato sulle loro piattaforme.
Va da sè che nel primo caso non si potrebbe attribuire alcuna responsabilità alle piattaforme per i contenuti pubblicati dagli utenti, se non nei casi in cui siano già intervenute le autorità.
Peraltro credo che ai vari social la cosa starebbe benissimo e che gli algoritmi verrebbero settati per inondarci di merda ancora peggio di ora, ma non so se sia questo l'effetto voluto.