Trans contro Arcilesbica
per colpa del ddl Zan.
Vandali in sede e la presidente
scrive: "L'intimidazione cresce
nel mondo Lgbt"

12 maggio 2021


A denunciare è la stessa presidente Cristina Gramolini: “L’altra notte l'esterno della sede di “La Comune” a Bologna è stato imbrattato con la scritta “Arcistronze”, firmato “Rabbia trans” e il nome di ArciLesbica è stato cancellato con vernice nera”. ArciLesbica, a suo dire, sarebbe “colpevole” di aver espresso una posizione non del tutto allineata sul disegno di legge Zan: “Gli insulti scritti sui muri della sede dipendono proprio dal fatto che abbiamo appoggiato la legge contro l'omotransfobia ma con una richiesta di emendamenti”

Apparente cortocircuito, nel mondo Lgbt (e in ogni caso sicuramente disdicevole e preoccupante atto) sul tema del ddl Zan: l’esterno della sede nazionale di*ArciLesbica*a Bologna è stato vandalizzato. Ignoti (che si sono firmati però con “Rabbia trans”) hanno coperto di nero la targa con il nome dell’associazione e oltre alla propria firma sulle scale hanno scritto sulla serranda a grandezza ben visibile un insulto.*

A denunciare il fatto è la stessa presidente*Cristina Gramolini: “L’altra notte – spiega – l'esterno della sede di “La Comune” a Bologna, dove la nostra associazione è ospitata, è stato imbrattato con la scritta “Arcistronze”, firmato “Rabbia trans”, e il nome di ArciLesbica è stato cancellato con vernice nera”. ArciLesbica, secondo la stessa presidente, sarebbe “colpevole” di aver espresso una posizione non del tutto allineata sul disegno di legge: “Gli insulti scritti sui muri della sede dipendono proprio dal fatto che ArciLesbica appoggia la legge contro l'omotransfobia ma con una richiesta di emendamenti sul ddl Zan. Ecco – prosegue Gramolini – il clima che si respira nel movimento. Niente di tutto questo fa parte della genuina cultura Lgbt, fatta di ironia tagliente, leggerezza, dissacrazione intelligente:*nessuno ha più il diritto di discostarsi dall'agenda trans dell'autocertificazione di genere, né da quella gay dell'utero in affitto, in particolare le donne sono rispettate solo se la approvano”.*

La presidente di ArciLesbica conclude sottolineando che “rattrista assistere alla penetrazione nella comunità Lgbt di*forme di intimidazione crescente*che fanno pensare ai metodi dell'antagonismo che sta cercando di intestarsi anche la nuova generazione di femministe. Minacciare fisicamente le donne è roba di altre sponde politiche, un fenomeno di non facile interpretazione è sotto i nostri occhi”.*
Cosa più importante di tutte Digital Payne che dice?