Impossibile trascrivere interamente il mio sistema filosofico su un forum, a meno che lo voglia imbrattare.
Posso dire solo qualcosina:
"Agisci soltanto secondo quella massima che, al tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale, ovvero tratta l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come scopo e mai semplicemente come mezzo."
Da Kant ovviamente.
E se il cazzo che vuoi fa male a qualcuno?
Cioè tipo mangiare avocado o quinoa che distrugge la vita delle popolazioni indigene dei vari paesi da cui provengono?
Oh come sei greve.
Proseguo con la trattazione della mia etica.
Per quale motivo dovrei seguire l'imperativo Categorico? E' una domanda che viene fatta spesso.
Partiamo dal presupposto che ognuno agisce trattando sè stesso come scopo in sè e non solo come mezzo. Tuttavia sappiamo anche che esistono altri esseri senzienti in questo mondo. La cosa peculiare è che condividiamo la stessa rappresentazione fenomenica, cioè la stessa visione del mondo. Da ciò se ne deduce però che siamo tutti interconnessi. Le particelle che compongo il mio corpo una volta facevano parte di altri senzienti, oppure alcuni miei pensieri sono stati influenzati dall'agire di un altro essere senziente.
Dunque, sebbene ognuno di noi sia un sistema completo e indipendente di percezioni, allo stesso tempo è connesso agli altri esseri senzienti dai fenomeni. Il mondo fenomenico unisce 2 sistemi altrimenti isolati.
Quindi non bisogna aiutare gli altri per convenienza di ricevere qualcosa a nostra volta, a causa della necessità CONTINGENTE. Bisogna farlo a causa della necessità ASSOLUTA. Se ognuno di noi tratta sè stesso come scopo, ma la vera sostanza Spinoziana è l'insieme degli esseri senzienti, allora bisogna trattare essi come scopo. Allo stesso tempo, però, ogni essere senziente è unico, irripetibile e completo, ed è quindi specchio della totalità dei senzienti. Dunque anche il collettivismo totale è un male, così come l'egoismo totale. Bisogna però sacrificare sè stessi se necessario, perché la sostanza universale contiene quella individuale, perché seguire la virtù è un premio in sè e dà la felicità in sè, e perché una massima non universalizzabile causa una contraddizione logica.
Da tutto ciò segue che l'imperativo categorico non può mai essere violato o ignorato, ma al limite delegato.
In ogni caso, quando non vi sono conflitti tra l'individuo e l'altro, e non vi sono dilemmi della leva del treno, l'etica Kantiana può essere approssimata e semplificata nell'etica utilitaristica.
Ultima modifica di Ptaah3; 06-07-21 alle 07:46
si ma il concetto di connessione è umano.
cioè è una robba che inventi tu.
Così come l'aiutare gli altri (che per carità trovo che sia giusto).
Ma sono tutti costrutti della mente
e tu sei li a pensare a cose che hai inventato e arbitrarie. E rimugini rimugini, cadendo in ossessione.
Una sana riflessione è d'obbligo. Un po' per trovare la propria visione, ma quando è troppo.....
Che sono vinca o che si perda
Porta su la pizza, merda
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