presa d'assalto, sold out in ogni centimetro quadro, sudata di giorno e alcolizzata di sera.
Non lo so se riesco a contenere quel gesto di stizza che mi viene quando arrivo con l'aspettativa di una pace che conosco bene, in posti come Campomarino di Maruggio, Porto Selvaggio, la litoranea tarantina o qualche caletta nei dintorni di Monopoli e trovo una distesa di teste sia sulla terraferma che in mare.
Non lo so se mi piace pagare 40 euro per 2 lettini e un ombrellone, nello stesso lido in cui due anni fa pagavo 18 euro. Non lo so se mi piace non trovare posto nella trattoria che frequento persino in un paese lontano dalla movida, se non prenotando almeno 15 giorni prima.
Sento che tutto questo ci sta sottraendo qualcosa. Sento che la ricchezza delle luci della ribalta ci sta rendendo estranei in casa nostra.
Non sono contraria al turismo, anzi, ma credo che ci sia un limite oltre il quale non si possa andare, ed è quello di fare in modo che noi che viviamo nella regione più bella del mondo, non siamo costretti ad andarcene anche solo per fare un bagno in mare tranquilli.
Rivoglio la mia terra, condividendola con l'universo mondo ma in modo vivibile per tutti.
#pugliamia