Galf, ma non è manco questo.
È chiaro che in condizioni normali (diciamo pre 7 ottobre), in un'area chiusa dominata da una fazione violenta, una fetta di quella roba finisca nelle mani della fazione più forte.
Puoi fare tutti i controlli che vuoi in fase di distribuzione, ma se quando il padre di famiglia torna a casa si trova ad aspettarlo un tizio armato di AK, la metà della roba che ha preso glie la consegna e stop.
Non c'è responsabilità di altri in questo, è una cosa in una certa misura fisiologica di quella situazione. Il che non rende in ogni caso accettabile il non mandare nulla e far crepare la gente di fame con la scusa che "se no la prende Hamas". Sarebbe come tagliare il welfare a tutti per colpa dei falsi invalidi.
Ma la situazione attuale è completamente diversa.
Sentivo ieri una intervista ad un operatore italiano in zona: al momento entrano 20-30 camion ogni tre giorni. Il fabbisogno minimo sarebbe di 200-300 camion al giorno.
Non entra praticamente nulla, la gente mangia una volta ogni 2-3 giorni e per ovvie ragioni mangiano più "i forti" che quelli che hanno difficoltà a muoversi, e quei 20-30 camion servono più per poter dire che "il cibo entra" e far abboccare i Von a sta cazzata che non altro.
Ad agosto 2025 ci vuole veramente [aggiungi l'espressione che preferisci] per poter dire che il cibo entra ma è Hamas che affama la popolazione.
Però effettivamente siamo OT