Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica ha detto che nei confronti di Helsinki, così come della Georgia, «la porta resta aperta» e ha aggiunto che si aspetta che gli alleati colgano con favore anche l’entrata della Svezia. E, a sorpresa, anche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha aperto alla questione, sostenendo che un ulteriore allargamento della Nato a paesi come la Svezia o la Finlandia non rappresenterebbe di per sé una minaccia esistenziale agli occhi della Russia. Ma è impossibile non ricordare che le parole di oggi di Peskov cozzano con quelle pronunciate da Maria Zakharova, portavoce di Sergey Lavrov, il giorno dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina: «L’impegno del governo finlandese per una politica di non allineamento militare è un fattore importante nel garantire la sicurezza e la stabilità nell’Europa del Nord. L’ingresso di Helsinki nella Nato «avrebbe ripercussioni gravi militari e politiche», disse all’epoca ricomprendendo nel novero anche la Svezia. La Russia «non può non notare i persistenti tentativi» dell’Alleanza atlantica di allargarsi includendo i due Paesi. Tentativi, ha sottolineato, compiuti «in particolare dagli Usa».
Peskov
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