È un laureato/laureando che riesce a convincere la famiglia a farsi pagare per ricorreggere i compiti insufficienti corretti dai docenti dei figli.
Quello che ignora (o finge di ignorare) è che la sua opinione in merito non vale assolutamente nulla.
Se i criteri di valutazione sono espliciti, le misure compensative e dispensative presenti, il docente può anche aver corretto completamente a cazzo e il suo giudizio rimarrebbe in ogni caso inappellabile.
Però le famiglie sono convinte che andare dal preside con l’opinione del primo studentello raccattato a 10 euro su internet abbia un qualche valore.
Spero che non si presentino anche dal giudice, perché sentirei le sue risate da qui.








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