
Originariamente Scritto da
Cesarino
Ho bisogno di affrontare questa cosa, quindi scrivete, insultate, applaudite, qualsiasi cosa, non me ne importa.
Parlo da ragazzo di 28 anni, tornato dall'estero dopo due master in economia in università top (Financial Times top 10) ed esperienza in multinazionale che tutti conosciamo (stage pagato 3000 netti). Alla fine del mio stage, per ristrutturazione aziendale, a tutti noi stagisti purtroppo non é stato permesso di continuare come full-time.
Questo é successo a Dicembre 2022. Ho pensato, da li e visto il lungo periodo all'estero, di tornare in Italia e, visto l'agevolazione fiscale e l'avere famiglia li, di cercare lavoro a Milano e cercare una stabilità in Italia. Con l'idea di poter contribuire e nella speranza che il mio paese sarebbe stato una buona scelta in termini di carriera, quality of life, e possibilità di crescita, ho fatto quindi le valige e sono tornato.
Non vi é giorno che non rimpiango averlo fatto.
Ho passato giornate intere a cercare lavoro, mesi e mesi di ricerca, networking, studio, preparazione, per poi arrivare a colloqui dove mi vengono proposti apprendistati di 3 anni a 22k all'anno. L'alternativa sono stage, ghosting da parte dei recruiter, e un continuo lamentarsi da parte dei miei amici e conoscenti circa le loro condizioni di lavoro. Non so come si possa vivere con certe cifre a Milano, e non so come la gente possa effettivamente pensare di avere una stabilità economica e prospettive di carriera solide viste queste condizioni. Aggiungiamo il caro vita ed il fatto che la sera dopo le 22 bisogna aver paura a dove e come si cammina, ho detto tutto.
La beffa é stata il togliere le agevolazioni per il rientro di cervelli, messaggio molto chiaro a tutti quegli expats che avevano intenzione di tornare (o a quelli rientrati sotto stessa azienda e non da Agosto 2023 in poi).
Sono deluso, amareggiato, e ho finalmente capito che questo é un paese morto. Ho buttato un'anno della mia vita, pensando di poterci fare qualcosa e dando quindi un'altra possibilità a questo paese. E ho indubbiamente fallito e sbagliato. Non mi importa se la pizza é più buona rispetto a quella della Germania o della Danimarca, se li posso permettermi un futuro ai miei figli, mandarli a scuola, potergli aiutare nell'acquisto di una casa, organizzare vacanze, sapere che hanno un futuro solido e pieno di opportunità.
Vi prego, insultatemi, fatemi cambiare idea, rafforzate la mia opinione o altro. Il limite l'ho superato da qualche mese ormai. Ho bisogno di sentire della vostra esperienza. Io comunque, in questo paese che mi ha tolto tutto e rovinato la salute mentale, non ci voglio più stare