Gli sbalzi di temperatura, infatti, spianano la strada ai germi rendendo meno efficienti le difese di prima linea di cui l'organismo dispone.
Le vie respiratorie, proprio perché esposte di continuo ai numerosi microrganismi presenti nell'aria, possiedono un valido sistema di protezione capace di bloccare e allontanare gli intrusi prima che possano far danni.
Il tessuto di rivestimento di trachea e bronchi è costituito da cellule dotate di propaggini simili a ciglia che effettuano costantemente movimenti di tipo oscillatorio (cellule ciliate) e da cellule che secernono una sostanza viscosa (cellule mucipare).
Il muco prodotto da queste ultime forma sulla superficie un sottile strato appiccicoso che serve a intrappolare le particelle estranee (polveri, germi) che penetrano con l’aria inspirata, e il movimento ciglia delle altre cellule lo sospinge l’esterno.
In tal modo, si impedisce che le sostanze estranee inalate raggiungano i polmoni. Questa funzione della mucosa respiratoria è definita “clearance” (termine inglese che significa pulizia) mucociliare.
Il classico “colpo di freddo”, al quale si può essere esposti nei passaggi di stagione per le variazioni termiche naturali oppure in pieno inverno per l’eccessiva differenza di temperatura tra gli ambienti interni e l’esterno, ha l'effetto di compromettere il funzionamento delle cellule della mucosa respiratoria, facilitando così la vita ai microbi.
Un mal di gola intempestivo non è, però, l'unico guaio che un brusco abbassamento della temperatura. Può portare con sé dolori articolari, contratture muscolari (come il torcicollo), crampi addominali, mal di testa, nevralgie e persino paralisi temporanea del nervo facciale (che blocca i muscoli del viso dal lato colpito). Soprattutto quando l'esposizione al freddo è improvvisa e intensa.