no ma l'hai visto? se non l'hai visto guardalo che è bellissimo
Finito poco fa.
Non c'è dentro niente che Sergei Parajanov non avesse già fatto (e meglio) nel '68 in Նռան գույնը.
Però mi sono piaciuti il commento sull'Apocalisse che è ispirata dalla mescalina e soprattutto l'epica trollata finale che vale tutto il film
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mmm la montagna sacra gira tutta intorno alla visione alchemica della vita, tutto il film è una rappresentazione (maniacale) delle varie fasi alchemiche e (conseguentemente) del cammino evolutivo dell'essere umano.
il finale, oltre ad essere mostruosamente d'impatto a livello cinematografico, rappresenta la conclusioni di un qualsiasi percorso "mistico": la vita è una serie di immagini che scorrono davanti ai nostri occhi e l'unico obbiettivo che si può raggiungere è la comprensione dell'illusione stessa.
una serie di eventi creati unicamente dalle nostre paure, dai nostri desideri... tutto il valore che ha è unicamente quello che noi abbiamo cercato di trovarci dentro.
tutto ciò va ovviamente a braccetto con il concetto stesso di cinema e di "critica" dello stesso
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ma no, logico che se non si è interessati alla tematica specifica la cosa può essere tranquillamente riconducibile a una qualche forma di surrealismo alla Parajanov, dicevo solo che gli intenti del regista erano ben diversi e dire che il crucco li ha fatti "prima e meglio" è un po' fuorviante
comunque 'sto topic è una figata
Questo è certo: la mia era una palese trollata anche se dal punto di vista puramente, uh, estetico? apprezzo comunque davvero di più l'armeno del messicano. Poi oh, ho visto El Topo, La montagna sacra, il documentario sul Dune jodorowskiano, e se l'avesse fatto avrei guardato pure il Dune vero e proprio, e... niente, Jodo mi è simpatico ma non ha nulla da dirmi. Il tizio nudo col Cristo in mano seguito da prostitute con uno scimpanzè e un focomelico resta un tizio nudo col Cristo in mano seguito da prostitute con uno scimpanzè e un focomelico e tante grazie
Ultima modifica di Opossum; 25-04-18 alle 15:31
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sisi ma appunto, i suoi film acquistano senso se si è in linea con la sua "visione" delle cose
Un gran volpone Jodorowsky, altro che
Quando me la presentarono e si sedette a chiacchierare con me a un tavolino appartato, mentre si pettinava i capelli tagliati da maschio dichiarò che era lesbica. I rapporti sessuali che aveva avuto erano stati per la maggior parte con donne sposate che si rifiutavano di lasciare i mariti per andare a vivere con lei. [...] Le domandai se conservasse ancora l’imene. “Ma certo!” mi disse con orgoglio. Inebriato dal desiderio di fare del bene in modo disinteressato, le risposi: “Amica mia, lo so che la penetrazione fallica non t’interessa affatto, ma è un peccato che una futura grande poetessa come te debba invecchiare vergine. Finché conserverai quella membrana non diventerai mai adulta e non saprai nemmeno perché rifiuti il membro virile: avrai paura di lui, lo sentirai in agguato nell’ombra come un irriducibile nemico. Dimostra a te stessa che sei forte. Ti faccio una proposta: diamoci appuntamento nel mio atelier a un’ora precisa. Io mi sarò fatto prestare un tavolo operatorio, nel teatro dell’università ce n’è uno che hanno usato per uno spettacolo. Tu arrivi con addosso il cappotto, sotto il quale ti sarai messa un pigiama da ospedale. Io sarò travestito da chirurgo. Senza pensare neanche un momento ad accarezzarci, ti sdraio sul tavolo, fingo di anestetizzarti, ti tolgo i pantaloni, ti allargo le gambe, tu fingi di dormire e allora, con precisione ed estrema delicatezza, compio l’atto puramente medico di penetrarti. Dopo avere perforato l’imene, mi ritirerò da te con la stessa delicatezza con cui sono entrato. Non ci sarà nessun piacere in quanto eviterò ogni sfregamento ripetuto. Sarà un amichevole intervento chirurgico, niente di più. Alla fine di questo atto poetico tu vivrai la tua vita, libera dell’ingombrante imene”. La mia idea le piacque. Fissammo l’ora dell’incontro e portammo a termine l’operazione seguendo alla lettera quanto stabilito. Consuelo, lieta di non aver subito nessun trauma, mi ringraziò per il mio atteggiamento impeccabile e tutta contenta per essersi liberata del noioso problema andò a trovare le sue amiche. Ma la sera dell’indomani, mascherando il turbamento, venne da me per confessarmi che aveva provato un piacere che voleva indagare più a fondo. Mi trascinò letteralmente fino all’atelier e mi buttò sul letto per assorbirmi in preda alla frenesia. Pur non essendo il genere di donna che mi eccitava, grazie all’energia dell’età risposi alle sue carezze. Alla fine dell’atto desideravo soltanto trovarmi il più lontano possibile da quella ragazza passionale.
"MA DAI, NON TI HO NEANCHE SFIORATO!" (W aka W is War, Filippine, 1983)
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Messere, chiedo soddisfalligatore.
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bellissimo anche "el topo", ma secondo me non è paragonabile a "la montagna sacra"
el topo è anch'esso una lunga metafora sul cammino dell'uomo nella vita, dall'abbandono (perennemente incompiuto) dell'io bambino alla lotta contro qualsiasi forma di paura personale
ma la montagna sacra è su tutto un'altro livello, parte dal percorso personale fino ad arrivare a coinvolgere tutte le strutture sociali/politiche/religiose e renderle parte integrante di un viaggio unico, fino al mostruoso finale in cui viene svelato che il vero viaggiatore (e illuso) eravamo noi
riassume e spiega tutto, non c'è nient'altro che si possa dire sulla realtà stessa che non viene già detto e spiegato nel film
proprio come con la dmt
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mammasanta che spettacolo
Nel 2007 fecero una mostra su Kubrick al Palazzo delle Esposizioni e c'era una parte su Napoleon e AI, con tanto di appunti e schizzi...
https://www.palazzoesposizioni.it/mostra/kubrick
Slurp.
Ah ah. oddio, i dattiloscritti di Shining. Non stava bene quell'uomo.
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Spostarsi di lato è per i perdenti. Il vero uomo arretra.
https://aslashabove.com/2013/02/22/t...th-1990-review
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e cade
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