La cosa che mi sconcerta meno è la scelta musicale.
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Quanto può riuscire una scena qualsiasi a raccontare la disperata discesa della società occidentale all'interno delle dinamiche buoniste e politicamente corrette nel corso di appena pochi decenni (Baba Yaga, Italia, 1973)
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Quanto può riuscire una locandina a curare il priapismo (Oh! Rebuceteio, Brasile, 1984)
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"Mmm, buona questa cadrega!" (Buio Omega, Italia, 1979)
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NAZZISTI SUBBAQQUI! (L'occhio nel triangolo, 1977, USA)
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So che verrò giustamente bannato per questo, ma la pura POESIA che trasuda dalla magniloquente voce di Ilona - il tono, l'enfasi, la dizione, la prosodia -, a commento di un plot visivo di rara pregnanza tra scantinati memori della lezione beckettiana di Finale di partita e fiori carnosi abbacinantemente illuminati ... cose che non lasciano indifferenti.
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José, stronzo maledetto
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Quanto può riuscire una locandina a infondere lo spirito natalizio.
Ultima modifica di Opossum; 25-12-17 alle 08:20
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locandina fiqua
Ogni tanto è bene rinfrescare la memoria sul Capolavoro Assoluto Dünyayı Kurtaran Adam (detto lo "Star Wars turco" per i meno intimi), peraltro già citato pagine addietro. Oggi ecco la gif (scusate la scarsa qualità, sono contrito) del momento in cui SPOILER
che mostra in particolare come gli addetti SFX ottomani risolvono BRILLANTEMENTE il problema di far vedere il volto del tizio tagliato in due metà.
Ultima modifica di Opossum; 26-12-17 alle 17:11
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gli effetti visivi di star wars murigans possono solo accompagnare
Rotfl
Bellissimo
Originariamente Scritto da Sinex/
O auto da compadecida (Brasile, 2002): un'improvvisa comparsata di Mano Addams? Mmm
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Dopo anni mi rendo conto all'improvviso che questo thread è vergognosamente privo dei pregevoli prodotti di Mindanao, Soccsksargen, Calabarzon e compagnia. Che pure tanto hanno fatto per non ho voglia di finire la frase.
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Benché sulla qualità, diciamo così, "perfettibile" dei sequel gojiriani si sia molto parlato nel tempo e nello spazio, un'intera bibliografia a parte andrebbe spesa -e sarà forse fatto un giorno- sul cosiddetto Cozzilla, la lisergica versione colorizzata del capostipite che il buon Luigi Cozzi (da cui il nickname) e alcuni suoi sodali realizzarono tra il lusco e il brusco. A lungo invisibile, questo reperto dei bassifondi cinematografici ora fortunatamente circola para-clandestinamente (come poi l'intro posticcia di Cozzilla sia finita nell'indescrivibile porno postapocalittico statunitense Grida di Estasi è un rompicapo che si teme nessuno risolverà mai...)
Ultima modifica di Opossum; 25-04-18 alle 15:39
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Ti prego dimmi che non l'hai guardato tutto
La verità è che secondo me stiamo un po' perdendo la memoria delle nostre radici cinematografiche, il secolare patrimonio filmico dello Stivale. Il neorealismo. La sezione De Sica al Festival di Venezia. Fellini. L'Istituto Luce. Gli effetti speciali fatti con l'Uniposca.
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