Al contrario, ciò che vuole il mercato è proprio avere indicazioni chiare.
Se i consumatori vogliono A si da A.
Se i consumatori si dividono tra A, B e C i produttori si divideranno per accontentare tutti.
Se la politica dice che l'unica scelta è A si torna al primo caso.
Il problema semmai non è il decreto in sè ma il fatto che potrebbe appunto cambiare
Ma credo che lo scopo non sia tanto di dare un reale ultimatum quanto di continuare a spingere in quella direzione.
I costruttori sanno che questi provvedimenti non sono definitivi (ne impositivi considerate poi la varie proroghe che ogni volta ci sono) ma i consumatori invece se ne fanno influenzare più facilmente e di conseguenza il mercato.