
Originariamente Scritto da
Ceccazzo
Di seguito trovate l’editoriale che avevo preparato per annunciare la chiusura di Eurogamer.it
La fine di un bel viaggio
Eurogamer Italia sospende con oggi i lavori. Il nostro saluto ai lettori.
Se quanto segue vi coglierà di sorpresa, lo prenderemo come un complimento. Con oggi, infatti, Eurogamer Italia sospende i lavori, mettendo così un punto alla fine delle tante, tantissime pagine pubblicate in questi anni. Anni che, con l’eccezione del primo, mi hanno visto alla guida di questa prestigiosa testata, che grazie al duro lavoro e alla grande dedizione di chi vi ha fatto parte è diventata una delle voci più lette e autorevoli nel panorama italiano della critica videoludica.
Purtroppo, però, in questo arco temporale sono cambiate le regole d’ingaggio, e così come l’online a suo tempo ha segnato il declino della carta stampata, l’avvento dei nuovi media ha fatto sì che il settore abbia spostato gradualmente negli anni i propri budget altrove, spesso con abnormi sproporzioni tra investimenti e resa.
Non sarebbe però corretto ricondurre il destino di Eurogamer Italia unicamente ai mutati interessi di un’industry che meriterebbe un articolo a parte per descrivere le tante incongruenze di questi ultimi anni. La causa dei mali che hanno portato a questo editoriale di commiato viene purtroppo anche dall’interno, risultando nei gravi disagi amministrativi cui la redazione è andata incontro nell’ultimo anno.
Disagi in parte riconducibili al mutato assetto del settore di cui sopra ma anche al fatto che la testata è stata messa in secondo piano rispetto ad altre iniziative, sulla carta strategiche e sensate ma che purtroppo non hanno dato i risultati sperati. Per quanto un sito editorialmente solido e che va avanti per conto proprio possa indurre a distogliere lo sguardo in favore di nuovi business, Eurogamer Italia avrebbe richiesto maggiori attenzioni in questi ultimi anni.
Purtroppo così non è accaduto e, come se ciò non fosse sufficiente, alcune tensioni all’interno della società che detiene la licenza italiana di Eurogamer Italia (che è un franchise) hanno portato a una vera e propria paralisi amministrativa, risoltasi solamente in tempi recenti, che ha finito per scaricarsi una volta di più sullo staff.
Per molti mesi la redazione ha gettato il proverbiale cuore oltre l’ostacolo, lavorando in situazioni di oggettivo disagio e mostrando un attaccamento alla maglia di Eurogamer inizialmente eroico, alla fine commovente. E per quanto sia giusto fare il possibile per non arrendersi alle avversità, arriva un momento in cui insistere nel portare avanti certe situazioni rischia di trasformare involontariamente chi è vittima di un sistema, in chi quel sistema lo perora.
Informata dunque delle vicissitudini cui stavamo andando incontro, la casa madre ha chiesto all’attuale proprietà delle garanzie e un piano editoriale che non sono stati ritenuti soddisfacenti, se è vero che è giunta alla decisione di revocare la licenza di Eurogamer Italia.
Di tutti gli epiloghi che mi sarei potuto immaginare, questo è probabilmente il più inaspettato, senz’altro il più avvilente. E non solo perché pare innaturale chiudere una testata comunque in salute dal punto di vista editoriale, sebbene le ferite inflitte negli ultimi mesi abbiano avuto qualche ripercussione sul traffico. La cosa più demoralizzante è disperdere una formidabile redazione e, soprattutto, un manipolo di eroi che ha mostrato il meglio di sé nelle molte avversità affrontate.
Se quanto segue vi coglierà di sorpresa, dicevo, lo prenderemo come un complimento. Perché nonostante quanto descritto, la redazione ha onorato la testata e la vostra fiducia fino all’ultimo, proponendovi un sito aggiornato ed editorialmente curato. Grazie di cuore per averci seguito in questi anni ed essere stati nostri lettori: è stato un vero piacere, e un onore, aver condiviso assieme a voi la più bella delle passioni.
prepariamoci ai barbari