Non sono molto ferrato in materia, quindi parto col dire che quello che dico sono opinioni personali e per tali, soggette ad errore
essendo gggiovane, non ho vissuto il periodo delle BR o comunque, gli anni di piombo quel che so è dal confronto con amici che ne sanno più di me e da filmografia varia, come quella del grande Gian Maria Volontè, o, ultimo in ordine di tempo, della serie tv sul Generale Dalla Chiesa uscita qualche settimana fa sulla Rai
Collegandomi anche in quello che sta succedendo in questi giorni, quello che ho è una seria difficoltà di comprensione del pensiero anarchico, nello specifico, nel senso di tutto ciò e in cosa si voglia ottenere, cioè nel futuro in cui sperano queste persone
Ora, è difficile spiegarlo a parole scritte un discorso così complesso, ma quello che mi chiedo è:
- davvero queste persone pensano che con la violenza, si possa piegare un intero stato e/o che quest'ultimo possa scendere a patti con loro? cioè del tipo "guarda, non ne possiamo più dei vostri attentati, ecco le chiavi del governo, pensateci voi a mandare avanti il paese e fate quello che volete" Cioè è una lotta di davide contro golia, uno stato, un sistema, non potrà mai darla vinta per la violenza che si perpetra nei suoi confronti
- in che futuro sperano? cioè quello che vogliono e che perpretano anche con la violenza, cos'è? un governo più giusto? loro al governo? l'assenza di governo dove ognuno fa quello che gli pare e si ritorna poi, di conseguenza, alla legge del più forte/quella animale? l'abolizione delle regole?
cioè queste sono quelle due cose che io non capisco, perchè non so, o non ci arrivo, o non sono proprio in quel pensiero:
- il combattere il sistema con la violenza nell'intento utopico/impossibile d'averla vinta
- l'ottenere cosa? quale futuro sperano? in cosa sognano?
spero che questo confronto mi possa aiutare a capire meglio un pensiero e un modo d'agire che mi sembra parecchio inutile/uno spreco di energie e vite