E fin qui benissimo. Hai il diritto ad una tua opinione,a difenderla, a propagandarla, a non essere discriminato, oppresso od ostacolato per essa. Purchè non faccia danno ad altri (istigazione a questo&quello), ma sono casi limite che non ci riguardano.
La discussione che si sta portando avanti è su certe libertà altrui (matrimonio omosessuale) o aspetti scientifici di tremenda rilevanza per questioni etiche e morali (interruzione di gravidanza), e altro ancora.
Se tu non vuoi farlo, fantastico. Se non vuoi che nessuno ti obblighi, fantastico ancora. Se non vuoi che altri lo facciano e li vuoi convincere delle tue argomentazioni, fantastico per la terza volta.
Se vuoi che ci siano limitazioni legali alle suddette libertà e/o possibilità cliniche riguardanti altri, tocca argomentare con qualcosa di più solido dei dettami religiosi, o "io la penso così e dovete sukare perchè democracy is my shield". La separazione fra Stato e Chiesa non è cosa dell'altro giorno.
Altrimenti siamo di nuovo (davvero di nuovo) alla diatriba quello che piace a me deve piacere a tutti e voi non potete fare quello che non mi piace perchè il mio amico immaginario piange.
E basta, eh, che repetita juvant atque scocciant.