Lo scrittore è un crossdresser, in un libro ha raccontato la sua scelta. Sui social racconta l’ultimo episodio offensivo: una signora che lo guarda e inizia a ridere senza ritegno



NON CI HO PIÙ VISTO
Milano, 21 luglio 2023 (prego notare l’anno, non siamo nel medioevo). Metropolitana.
Sto aspettando il treno nella banchina semideserta quando noto una signora in maglietta e pantaloni scrutarmi con sarcasmo. Niente di diverso da quello cui sono abituato se non che costei a un certo punto scoppia a ridere.
Nemmeno le risate sguaiate al mio indirizzo sono una novità. Solo che stavolta non ci vedo più e mi avvicino a lei.
La guardo con pari sarcasmo e aspetto che la smetta. Smette in fretta, non aveva considerato che avrei preso il toro per le corna.
«Un tempo», le sussurro mentre mi guarda basita, «erano le donne in pantalone a suscitare questa reazione negli uomini, e oggi siamo unanimi nel ritenere quegli uomini imbecilli».
Pausa scandita ad arte. Sono in forma.
«Pensi quanta gente, in futuro, darà dell’imbecille a lei».
Il sibilo del treno chiude la conversazione.
#diritticivili #stopomofobia