Ecco perché Fedez ci piace tanto (e anche a te dovrebbe)
La sua hit con J-Ax, Vorrei ma non posto, è ai vertici delle classifiche da quando è stata lanciata confermando l’ottima scelta dell’Algida di metterla come colonna sonora dell’ultimo spot del suo Cornetto. Tutti parlano di lui da giorni, tanto che la sua faccia è davvero ovunque e lui non si fa sfuggire nemmeno un’occasione per dire la sua. Insomma, di motivi per averne abbastanza di Fedez ne avremmo eccome. Eppure no, qui a Skuola.net Fedez ci piace e pure parecchio.
Probabilmente è deformazione professionale, scusate, ma a forza di confrontarmi con i gusti e le passioni dei teenager, finisco spesso per amare le loro stesse cose. Perché per loro Fedez è sulla cresta dell’onda, se non lo avete ancora capito. Saranno tutti quei tatuaggi, il genere che fa, il suo modo di dire le cose che è un po’ anche il loro (anche se a volte un po’ troppo accorato, lo ammetto), fatto sta che ogni volta che pubblichiamo notizie sul suo conto, fanno il boom di visualizzazioni.
E allora ci siamo chiesti perché e cos’è di Fedez che (ci) piace tanto alla iGeneration. E la risposta l’abbiamo trovata proprio in tutte le polemiche che nell’ultima settimana si sono scagliate contro Vorrei ma non posto. Facciamo un piccolo riassunto per chi se le fosse perse.
Salvini ha deciso che non comprerà più nemmeno un Cornetto Algida. Nessun problema personale con il brand dietro al suo boicottaggio, ma con Fedez in persona. Nel video di Vorrei ma non posto il rapper gli dedica una strofetta che accompagna al dito medio alzato. E niente, a Matteo queste cose proprio non vanno giù. Quest’estate solo gelati italiani per lui. Così l’Algida si impara.
Dopo la politica, è la volta delle università che chiedono conto al noto brand di gelati. Stavolta nessun dito medio a dar fastidio, ma la frase che è possibile ascoltare anche nello spot che ci perseguita in questi giorni: “E compreremo un altro esame all’università”. Un gruppo di rettori non ci ha visto più e ha presentato un esposto al Garante della Comunicazione con la richiesta di rimuovere il passaggio dalla tv perché “svilente” verso chi lavora onestamente.
Ed è qui che entra di nuovo in scena Fedez, guarda un po’, proprio postando la sua risposta: “Non mi piace spiegare il testo delle mie canzoni, è un po’ come chi si mette a spiegare una barzelletta: ha già perso in partenza” dice il rapper su Facebook. Però lui due cose le vuole proprio dire ai rettori: “Sarebbe come se tutte le persone oneste avessero chiesto di censurare la canzone di Venditti, ‘In questo mondo di ladri’… È una verità amara e scomoda, ma gli esami si possono comprare. Renzi Bossi ha comprato una laurea in Albania ed è diventato pure consigliere regionale. Senza contare che in alcuni atenei gli studenti sono obbligati ad acquistare i libri del loro professore e a mio avviso anche questo è un po’ come comprare un esame”. Lo sanno tutti, se ne parla poco, finalmente qualcuno lo dice e ci fa pure ironia. E allora per gli studenti, Fedez 1 – Rettori 0.[/SIZE][/B]
Il video risposta di Fedez va avanti: “Qualche giorno fa, all’Università di Catania, un rettore dalla schiena poco dritta ha tolto in malo modo la parola a uno studente che stava incalzando con argomentazioni di spessore una ministra della Repubblica Italiana. Tutto in un dibattito aperto in un’università dove libertà di pensiero e di parola dovrebbero essere i principi fondanti. Se il quadro della situazione è questo – continua il rapper – sono preoccupato che per i rettori la priorità sia la canzone di Fedez e J-Ax, quando un loro collega zittisce uno studente preparato e competente”. E rincara la dose prendendo pubblicamente le parti di Alessio Grancagnolo, l’universitario in questione: “Voglio fare i miei complimenti a questo studente: davvero vorrei essere preparato quanto lo sei tu, hai veramente spaccato!”. Cioè, dopo anni di politici che hanno definito gli universitari bamboccioni, choosy e sfigati, arriva un rapper che li difende e li invita a pensare? Ed ecco che Federico Lucia segna un altro punto nei cuori dei ragazzi: Fedez 2 – Rettori 0.
Insomma, parla la stessa lingua dei ragazzi, viaggia sulla loro stessa lunghezza d’onda e finalmente mette in pratica quella “meritocrazia” che per i più giovani rischia di diventare sempre più solo un’utopia. Tanto che, detto – fatto, qualche settimana fa è uscito dalla Siae abbracciando Soundreef per la gestione dei suoi diritti d’autore. E lo ha annunciato tranquillamente in una conferenza stampa: “In Siae 4 dipendenti su 10 sono legati da parentele politiche e clientelari, Soundreef è un’alternativa giovane e fresca. Voglio sostenere chi è trasparente e fa della meritrocazia un valore fondante”. Altro punto per lui.