Farhan Aziz Haq, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha dichiarato all’emittente televisiva statunitense Fox News che le cifre si basano sui dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, e che «le squadre Onu sul campo a Gaza non sono in grado di verificare in modo indipendente queste cifre, data […] l’enorme quantità di morti».
Ma facciamo un passo indietro. Il 6 maggio, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari ha dichiarato, nel suo rapporto online regolarmente aggiornato, che
almeno 9.500 donne e 14.500 bambini erano tra i morti, su un bilancio complessivo delle vittime di 34.735.
Due giorni dopo, l’ONU ha dichiarato, in un altro aggiornamento online, che erano stati uccisi 4.959 donne, 7.797 bambini e 10.006 uomini.
Mentre il numero totale dei morti è rimasto più o meno lo stesso, un funzionario delle Nazioni Unite ha detto che è in attesa di maggiori informazioni identificative da parte dei funzionari di Gaza per circa 10.000 morti, quindi non sono stati inclusi nella nuova ripartizione di donne, uomini e bambini. (In breve, secondo l’OCHA, tra i deceduti, il 20% erano donne e il 32% bambini. Questa revisione indica una riduzione del numero segnalato di donne e bambini uccisi a Gaza dal 7 ottobre rispettivamente del 52% e del 53%.) Inoltre, secondo le stime ufficiali israeliane, circa 15 mila miliziani sono stati uccisi a Gaza dal 7 ottobre 2023.
....
Netanyahu: «Il rapporto tra combattenti uccisi e civili morti è di uno a uno»
Nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza il rapporto tra i miliziani del movimento islamista Hamas uccisi e i civili è di uno a uno. Lo ha dichiarato il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, intervenendo nel podcast “Call Me Back” di Dan Senor.
«Sono stati uccisi 14 mila combattenti e, probabilmente, circa 16 mila civili», ha aggiunto Netanyahu.
Il capo dell’esecutivo israeliano ha sottolineato che la condanna della condotta di Israele è incompatibile con il sostegno al diritto di Israele di attaccare Hamas. «Non si può dire di sostenere il diritto di Israele a difendersi e poi condannarlo quando cerca di esercitare questo diritto», ha detto. Per quanto riguarda il futuro di Gaza, secondo Netanyahu, «non bisogna rioccuparla, ma solo smilitarizzarla attivamente», mentre sulla potenziale futura amministrazione civile che potrebbe governare la Striscia, ha detto: «Nessuno entrerà finché non sapranno che abbiamo distrutto Hamas». Infine, ha assicurato: «Siamo molto vicini alla distruzione dei restanti battaglioni di Hamas».