Vabbeh, mi pare una ricostruzione un attimo semplicistica
Non mi pare che neanche lato Israele ci sia tutta questa volontà di risolvere la questione in maniera pacifica, con una forte e decisa ricerca di un accordo.
Non parlo ovviamente di questo momento specifico (dopo una strage come quella dei primi di ottobre, è impossibile imbastire determinati discorsi), parlo proprio della gestione della questione generale.
A Gaza ci sono oltre 2.5mln di persone, la metà delle quali non ha neanche 18 anni.
Parliamo di gente sostanzialmente nata e cresciuta in una prigione a cielo aperto da cui non può uscire (se non per volontà degli Israeliani), il cui approvvigionamento di beni fondamentali dipende dagli Israeliani e che vive in un contesto di sovrappopolazione e povertà estrema... di fatto in balia di quello che una potenza esterna decide di fare.
Ora, va bene tutto... ma davvero ci si stupisce che questo contesto abbia fatto fiorire come non mai una realtà come hamas?
Veramente?
Cazzo, persino qui da noi nel ricco e fiorente occidente c'è chi lucra politicamente sul "nemico esterno" (e con ottimi risultati, a giudicare dalle elezioni)... figuriamoci lì
Il punto è che le condizioni per far accadere quello che è successo sono state costruite nel corso degli anni, coltivando a due metri da casa una pentola a pressione pronta ad esplodere.
Affrontare questa questione "da dentro" credo sia oramai impossibile... entrambe le parti sono comprensibilmente troppo coinvolte per poterlo fare con lucidità.
Probabilmente servirebbe un intervento esterno... che in teoria dovrebbe essere dell'ONU (se ancora ha qualche valore), e probabilmente dovrebbe essere proprio diretto.