TGM 346 - Luglio 2017 TGM 346 - Luglio 2017

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Discussione: TGM 346 - Luglio 2017

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  1. #1
    La Principessa L'avatar di Shea
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    Re: TGM 346 - Luglio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Ataru Moroboshi Visualizza Messaggio
    C
    - ho qualche dubbio sull'utilità di una cover story così lunga. Intendiamoci, io apprezzo moltissimo che si cerchi di approfondire l'analisi di un gioco da diversi punti di vista, ma su certi argomenti credo che ci si arrampichi un po' sugli specchi. Sarà che, nonostante più di 30 anni passati sui videogame, non penso assolutamente che si possano definire una forma d'arte almeno nel 99% dei casi, ma leggere che Populous sviluppa i temi del creazionismo mi ha fatto davvero sorridere. Insomma, avrei preferito una cover story più breve e qualche pagina in più su altro. Ma non sugli esports, per carità.
    Però posso dire una roba senza intento polemico e per amore di discussione?
    Nel senso, il non essere interessati agli aspetti più culturali (e no, per nulla artistici, che secondo me la questione arte e videogiochi è abbastanza inutile, sono d'accordo) ci sta tutto, è un po' come essere appassionati di sport e fregarsene del fatto che sia un'espressione culturale e, di conseguenza, gustarsi qualsiasi competizione, o meglio ancora praticare una disciplina, ma disinteressarsi a tutta una serie di aspetti. Cioè, per dire, preferire la Gazzetta a Undici / Ultimo Uomo.
    Detto ciò, mi sembra che ci sia un po' di pregiudizio diffuso riguardo al fatto che tutte le considerazioni non direttamente inerenti agli aspetti più tecnici siano "robe generalmente derubricabili a fuffa" e di conseguenza l'assunto diventa "ci si arrampica sugli specchi". In merito al considerarle fuffa siamo nel campo dell'opinione, e pertanto ci sta stare su posizioni diverse, mentre sul secondo aspetto ci trovo il vizio di un pregiudizio, nella misura in cui è difficile che si faccia opinionismo da bar quando scriviamo un pezzo, eh Nella fattispecie sul discorso religione e videogame prima di scrivere, al di là di studi personali di antropologia (anche e soprattutto del contemporaneo e dei media) mi sono sparato alcuni paper proprio sul rapporto tra i god game e la religione/potere e da lì poi ho fatto un percorso (ovviamente breve e meno palloso possibile, almeno nell'idea) su come la religione sia passata da meccanica di gioco assimilabile a qualsiasi altra a un tema di discussione, che a me/noi sembra una roba saliente, poi magari Far Cry ci smentisce mandando tutto in vacca ma amen. Che poi l'articolo in sé non piaccia/interessi è un conto, ci sta pure non riuscire a tramsettere in 5k di testo l'idea e il senso delle cose, per carità, ma no, non è semplicemente frutto di associazioni mentali e filosofia spicciola mista a esperienze di gioco, quanto più un mix tra game studies, analisi e la voglia di provare a dare uno sguardo più ampio su un fenomeno. Tra l'altro, la rase citata da te si conclude dicendo che in realtà più che creazionismo e moralità (e Black and White è una semplificazione di uno schema morale dal punto di vista delle meccaniche) c'è la secolarizzazione e, dunque, l'uso della religione come pretesto ludico. Cioè, siamo tutti d'accordo che Populous non sia un trattato di teologia Allo stesso modo, nelle tanto odiate playlist, le questioni evidenziate spesso per chi scrive, o nelle discussioni che abbiamo sui pezzi, nascono da considerazioni di game design, discusse quando possibile anche con chi ne sa di più (per dire, per Edith Finch mi sono confrontato con un che di mestiere fa il game designer prima di scrivere che risolve una serie di problemi in un certo modo) o documentandoci. Poi, ecco, il post non è per convincervi che sta roba DEBBA interessare, ma che almeno sappiamo cosa stiamo facendo (quasi sempre ), e che non sono dissertazioni buttate a cacchio e avulse dall'esperienza di gioco. Cioè è rispettabile l'assunto che tra un articolo "classico" e uno del "nuovo formato" sia più interessante il vecchio, meno (e anche meno rispettoso) fare l'equivalenza che porta alla "fuffa inutile e dunque evidentemente scritta a caso". Giusto per precisare eh

    Pace e amore <3

  2. #2
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    Re: TGM 346 - Luglio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Shea Visualizza Messaggio
    Però posso dire una roba senza intento polemico e per amore di discussione?
    Nel senso, il non essere interessati agli aspetti più culturali (e no, per nulla artistici, che secondo me la questione arte e videogiochi è abbastanza inutile, sono d'accordo) ci sta tutto
    Guarda che la tua non e' cultura, e' The IULM Machine.
    E' un circolo vizioso:
    - il lavoro prende tempo e non rende abbastanza
    - ci si sfoga con voli pindarici
    - il lavoro prende ancora piu' tempo e rende ancora di meno
    [...]
    - i videogiochi sono arte (se va bene)


    I casi sono due:

    1) I videogiochi sono arte e cultura, e allora a parlarne dovrebbero essere professionisti dell'arte e della cultura del videogioco (Bittanti, Metalmark, ecc.)
    2) Parliamo di videogiochi senza preoccuparci delle conseguenze, e allora lo spessore degli interlocutori e' talmente sottile da non richiedere alcuna preparazione

    E' bello che abbiate discussioni di game design con chi ne sa piu' di voi, ma a quel punto fate scrivere direttamente chi fa game design. Dopo vent'anni dovreste avere fior di contatti, potreste riempire mezza rivista con guest columnist, e l'altra meta' con quei videogiochi di cui tanto vi vergognate.

  3. #3
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    Re: TGM 346 - Luglio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Shea Visualizza Messaggio
    Però posso dire una roba senza intento polemico e per amore di discussione?
    (...)
    Pace e amore <3
    Prima di tutto grazie per la risposta, molto esaustiva. Ora, io do per scontato che professionisti come te e gli altri redattori si documentino a dovere prima di scrivire un pezzo, perchè potrà sorprenderti, ma anche se sono molto critico con il nuovo corso non viene assolutamente meno la stima che ho per tutti voi. Il problema secondo me è che con articoli che cercano di andare a fondo e di esaminare gli aspetti culturali di un gioco, spesso si rischia di scrivere, bene, sul nulla. Per capirci, fate un approfondimento dove c'è poco o nulla da approfondire. Magari sarà un problema mio che avrò una visione troppo superficiale del nostro passatempo preferito e magari sarò anche pieno di pregiudizi, ma alla fine penso che i titoli in cui vale la pena scavare a fondo per trovare tematiche un pelo impegnative, siano mosche bianche (e spesso confinati alla scena indie).
    Giusto una precisazione finale: non ho mai fatto "l'equivalenza che porta alla fuffa inutile e dunque evidentemente scritta a caso" parlando dello stile dei nuovi articoli. Semplicemente, sarò più un tipo da Gazzetta che da Ultimo Uomo (ma mai un tipo da Tuttosport, sia chiaro)
    LISTA GIOCHI DA SCAMBIARE
    Scambi effettuati con: GiovyGP96, bellisimo (x2), Gidan35, thekingsmaster, darkmage (x3), Vivisector, ST3FF4 (x4), alastor, alezago88, RobySchwarz (x2), Eric Starbuck (x2), TArtaman, Netherlander

  4. #4
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    Re: TGM 346 - Luglio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Ataru Moroboshi Visualizza Messaggio
    Giusto una precisazione finale: non ho mai fatto "l'equivalenza che porta alla fuffa inutile e dunque evidentemente scritta a caso" parlando dello stile dei nuovi articoli. Semplicemente, sarò più un tipo da Gazzetta che da Ultimo Uomo (ma mai un tipo da Tuttosport, sia chiaro)
    Chiarissimo, non era un riferimento a te in particolare, il tuo "arrampicarsi sugli specchi" mi ha dato solo lo spunto per una chiarificazione di base su cose lette anche sul numero di giugno, ora non ricordo chi avesse scritto "fuffa filosofica" in quella accezione. Tu tra l'altro hai sempre specificato che la qualità la trovi alta, ma non ti interessa il nuovo taglio. Fair enough eh Per il resto va bene così, e non è neanche un discorso di superficialità, ma semplicemente di interesse, quel discorso lì lo trovo sacrosanto.
    Ultima modifica di Shea; 10-07-17 alle 19:54

  5. #5
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    Re: TGM 346 - Luglio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Ataru Moroboshi Visualizza Messaggio
    Prima di tutto grazie per la risposta, molto esaustiva. Ora, io do per scontato che professionisti come te e gli altri redattori si documentino a dovere prima di scrivire un pezzo, perchè potrà sorprenderti, ma anche se sono molto critico con il nuovo corso non viene assolutamente meno la stima che ho per tutti voi. Il problema secondo me è che con articoli che cercano di andare a fondo e di esaminare gli aspetti culturali di un gioco, spesso si rischia di scrivere, bene, sul nulla. Per capirci, fate un approfondimento dove c'è poco o nulla da approfondire. Magari sarà un problema mio che avrò una visione troppo superficiale del nostro passatempo preferito e magari sarò anche pieno di pregiudizi, ma alla fine penso che i titoli in cui vale la pena scavare a fondo per trovare tematiche un pelo impegnative, siano mosche bianche (e spesso confinati alla scena indie).
    Giusto una precisazione finale: non ho mai fatto "l'equivalenza che porta alla fuffa inutile e dunque evidentemente scritta a caso" parlando dello stile dei nuovi articoli. Semplicemente, sarò più un tipo da Gazzetta che da Ultimo Uomo (ma mai un tipo da Tuttosport, sia chiaro)
    Ciao, anche io ho preso la rivista ed essendo in ferie, come si dice in gergo, me la sono fumata, specie l'E3 che ho trovato di mio gradimento. Bravi (e non lo dico con ironia, è stato veramente un grande speciale che vale da solo il numero secondo me)
    Però confermo per il resto anche io le impressioni avute in giugno, specie per la playlist: il nuovo corso non fa per me e quindi, seppur con enorme dispiacere, abbandono la nave del cartaceo.
    La richiesta per i redattori, verso i quali come ho sempre detto la stima resta immutata (altrimenti abbandonerei anche il sito) è di avvisare tempestivamente in queste pagine o altrove nel caso in cui dovessero decidere una nuova inversione di tendenza, anche parziale, in modo da poter riprendere in mano la cosa e rivalutare la decisione. Non c'è nulla che mi farebbe più piacere che togliere di nuovo TGM dallo scaffale dell'edicola per portarmela a casa, ma in questo momento sinceramente no, il nuovo corso non fa proprio per me, che resto ancorato alle origini e alla tradizione (anche io son da Gazzetta ma non da Tuttosport)
    Una cosa solamente vorrei precisare però: io seguo come noto TGM dal numero 1, di cambiamenti, anche epocali, ne ho visti parecchi negli anni, ma la rivista per me è rimasta sempre lei nella sua sostanza, i cambiamenti non hanno mai nemmeno fatto prendere in considerazione l'idea di non acquistarla più, anzi alcuni sono stati direi ottimi; infatti non ho mai sentito il bisogno di venire a scrivere su un forum o di lasciare la rivista in edicola. Se lo sto facendo adesso significa che questo cambiamento è stato forse "troppo epocale", nel senso che di fatto è come se aveste chiuso The Games Machine ed aperto The Philosophical Games Machine.
    Sempre incentrata sul videogame, sempre con competenza e professionalità, ma su un aspetto che non è più quello del classico videogame. Forse è un cambiamento troppo epocale, ecco, questo ci tenevo a dirlo, se ha spinto uno come me che di cambiamenti ne ha accettati tanti a scivervi che forse un tantinello stavolta si è andati oltre.
    Poi ogni scelta editoriale è ovviamente libera e legittima, questo anche ci tengo a precisare.
    Arrivederci sul sito!
    Ultima modifica di Scorpion73; 11-07-17 alle 15:18

  6. #6
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    Re: TGM 346 - Luglio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Shea Visualizza Messaggio
    Nella fattispecie sul discorso religione e videogame prima di scrivere, al di là di studi personali di antropologia (anche e soprattutto del contemporaneo e dei media) mi sono sparato alcuni paper proprio sul rapporto tra i god game e la religione/potere e da lì poi ho fatto un percorso (ovviamente breve e meno palloso possibile, almeno nell'idea) su come la religione sia passata da meccanica di gioco assimilabile a qualsiasi altra a un tema di discussione, che a me/noi sembra una roba saliente, poi magari Far Cry ci smentisce mandando tutto in vacca ma amen. Che poi l'articolo in sé non piaccia/interessi è un conto, ci sta pure non riuscire a tramsettere in 5k di testo l'idea e il senso delle cose, per carità, ma no, non è semplicemente frutto di associazioni mentali e filosofia spicciola mista a esperienze di gioco, quanto più un mix tra game studies, analisi e la voglia di provare a dare uno sguardo più ampio su un fenomeno. Tra l'altro, la rase citata da te si conclude dicendo che in realtà più che creazionismo e moralità (e Black and White è una semplificazione di uno schema morale dal punto di vista delle meccaniche) c'è la secolarizzazione e, dunque, l'uso della religione come pretesto ludico. Cioè, siamo tutti d'accordo che Populous non sia un trattato di teologia Allo stesso modo, nelle tanto odiate playlist, le questioni evidenziate spesso per chi scrive, o nelle discussioni che abbiamo sui pezzi, nascono da considerazioni di game design, discusse quando possibile anche con chi ne sa di più (per dire, per Edith Finch mi sono confrontato con un che di mestiere fa il game designer prima di scrivere che risolve una serie di problemi in un certo modo) o documentandoci. Poi, ecco, il post non è per convincervi che sta roba DEBBA interessare, ma che almeno sappiamo cosa stiamo facendo (quasi sempre ), e che non sono dissertazioni buttate a cacchio e avulse dall'esperienza di gioco. Cioè è rispettabile l'assunto che tra un articolo "classico" e uno del "nuovo formato" sia più interessante il vecchio, meno (e anche meno rispettoso) fare l'equivalenza che porta alla "fuffa inutile e dunque evidentemente scritta a caso". Giusto per precisare eh
    Dato che ho una coda di paglia lunga chilometri e in altro thread ho usato a profusione (come faccio d'abitudine) il termine "fuffa" in merito a questo argomento, mi sento chiamato in causa
    Non ho mai pensato che siano divagazioni senza capo né coda.
    Come ho già detto altrove, la qualità della vostra scrittura è indiscutibile e non parlo certo solo di stile.

    È che il mio caso è particolare.
    Sono un sociologo specializzato in famiglia e studi di genere e ho un background anche in filosofia, psicologia sociale e antropologia.
    Il mio "fuffa" è riferito all'interesse che può suscitare in me un approccio come quello nuovo, che è nullo.
    "Ma come!", dirai tu, "sei sociologo e non ti interessa l'articolo basato sui paper di antropologia?"
    No, in effetti no. Siamo anche d'accordo che il videogioco è un fenomeno culturale. Ma se se ne parla così per me non c'è senso: non solo la "non recensione" non mi consiglia cosa giocare con un'analisi puntuale e dettagliata, ma dal punto di vista "accademico" rimane (giustamente e inevitabilmente) superficiale. Piuttosto, se mi punge vaghezza, mi leggo direttamente eventuali paper o ne parlo live con qualche collega, non mi leggo la rivista che mi fornisce la versione ridotta e semplificata.
    Superficiale non per vostra incapacità, ma perché mica potete scrivere ponderosi trattati con citazioni bibliografiche, diamine.

    Per molti questo approccio può essere illuminante, per me è noioso.
    C'è poi la questione che io, da una rivista di videogiochi, voglio tutt'altro.
    Con "fuffa" non intendevo "scritta a caso" ma, come speravo fosse chiaro, "non mi interessa, per me è rilevante quanto la fuffa": pardon

    Certo che il vostro nuovo approccio va benissimo ed è fatto con qualità: per chi non ha mai pensato al videogioco in questo modo può essere interessante.
    Spero contribuiate a formare una generazione educata nel consumismo a guardare oltre il "giochino" e scoprire mondi altri, profondi.

    Pace e amore anche a te <3

    - - - Aggiornato - - -

    Citazione Originariamente Scritto da Ataru Moroboshi Visualizza Messaggio
    Per capirci, fate un approfondimento dove c'è poco o nulla da approfondire. Magari sarà un problema mio che avrò una visione troppo superficiale del nostro passatempo preferito e magari sarò anche pieno di pregiudizi, ma alla fine penso che i titoli in cui vale la pena scavare a fondo per trovare tematiche un pelo impegnative, siano mosche bianche (e spesso confinati alla scena indie).
    Vero, c'è anche questo aspetto: alle volte c'è veramente poco da approfondire.

    - - - Aggiornato - - -

    Citazione Originariamente Scritto da Scorpion73 Visualizza Messaggio
    Una cosa solamente vorrei precisare però: io seguo come noto TGM dal numero 1, di cambiamenti, anche epocali, ne ho visti parecchi negli anni, ma la rivista per me è rimasta sempre lei nella sua sostanza, i cambiamenti non hanno mai nemmeno fatto prendere in considerazione l'idea di non acquistarla più, anzi alcuni sono stati direi ottimi; infatti non ho mai sentito il bisogno di venire a scrivere su un forum o di lasciare la rivista in edicola. Se lo sto facendo adesso significa che questo cambiamento è stato forse "troppo epocale", nel senso che di fatto è come se aveste chiuso The Games Machine ed aperto The Philosophical Games Machine.
    Sempre incentrata sul videogame, sempre con competenza e professionalità, ma su un aspetto che non è più quello del classico videogame. Forse è un cambiamento troppo epocale, ecco, questo ci tenevo a dirlo, se ha spinto uno come me che di cambiamenti ne ha accettati tanti a scivervi che forse un tantinello stavolta si è andati oltre.
    QUOTONE.
    Ultima modifica di Il Gobb; 12-07-17 alle 09:46

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