Ci ho messo un po' di tempo, mi hanno dovuto sollecitare da più parti, ma alla fine arrivo anche io a dare il mio doveroso, necessario e - soprattutto per me - importantissimo saluto a questo forum, e a TGM tutta.
Oggi faccio altro, ma è la prima volta che mi succede. In un mondo così precario e volubile, se ci pensate, è quasi paradossale. Siamo ormai nel 2018, e la mia prima esperienza lavorativa vera inizia nel 1999, quando c'era la lira e le Torri Gemelle erano ancora in piedi. La mia prima esperienza lavorativa vera è stata TGM, ed è stata quella che mi ha accompagnato e fatto crescere fino all'altro ieri.
Dire che è stata un'esperienza che mi ha dato tanto è davvero riduttivo, ai limiti dell'insulto. TGM mi ha regalato opportunità straordinarie e irripetibili, ha trasformato una passione in lavoro. Il mio caporedattore di allora e molti colleghi erano presenti il giorno del mio matrimonio; TGM ha accompagnato la nascita delle mie due figlie e la loro crescita. Per loro, papà è sempre stato quello che "lavora con i videogiochi", e in fondo lo sarà sempre. TGM era con me, anche nelle lunghe notti d'ospedale di un paio d'anni fa.
Era il 15 settembre 2001 (quattro giorni dopo il crollo delle Torri Gemelle di cui sopra), quando la primissima versione di TGM Online apriva i battenti, e con essa il suo piccolo, quasi modesto forum. Ricordo come fosse oggi la sera dell'apertura dei server, con le bottiglie di spumante nella redazione di via Carducci, con l'editore di allora, e la mia futura moglie. Ricordo lo sguardo avido rivolto verso lo schermo delle statistiche di accesso, proiettate su un monitor CRT, non ancora in tempo reale come oggi, ma che testimoniavano la nascita di qualcosa che, negli anni, sarebbe cresciuto e diventato una delle più grandi e vitali community italiane di videogiochi. Che poi, grande o piccola che fosse, chissenefrega: quella community aveva (e forse ha ancora) qualcosa che nessuna delle altre possedeva, qualcosa di difficile da definire, ma che la rendeva vibrante, forte, coesa e "reale" come nessun'altra. Mi viene da scrivere "ahh, quante ne abbiamo passate insieme", e in fondo è davvero così: cambi di editore, di piattaforma (l'APOCAFUD! PENITENTIAGITE!), Banner e Fresher, ribaltamenti, demolizioni e ricostruzioni. Non c'è come fare strada insieme, anche solo virtuale, perché si costruiscano legami, nascano e si rafforzino relazioni. E qui, di strada, ne è stata fatta davvero tanta.
Un tratto di umanità che caratterizza da sempre anche la redazione di TGM, storicamente, e che in questi anni, forse i più difficili per la rivista (insieme a tutto il resto del mercato dell'edicola, intendiamoci), si è fatto ancora più forte.
Ho sempre parlato di TGM come di una famiglia, e non sono mai stato più sincero: le strade (in salita, in discesa, con tornanti e piene di dossi) percorse insieme a Ivan, i due Davide, Mario e tutti gli altri hanno costruito qualcosa che non è mai stato solo "parlare e scrivere di videogiochi", ma è diventato tutt'uno con la mia vita, e con la loro. Solo noi sappiamo quante ne abbiamo passate: risate, euforia, corse a perdifiato, disperazione, notti insonni, pianti, sangue (letteralmente). Non le racconto, perché non interessano a nessuno, salvo quelli che le hanno vissute, e che le sanno già. La mia memoria fa schifo, come sanno quelli che mi conoscono, ma certe cose ti rimangono dentro a un livello che va oltre il semplice ricordo, e non le perderò mai.
E quindi, basta. Finisco qui il post triste di saluto. Me ne vado, spero in punta di piedi. Non senza un po' di tristezza, concedetemela, perché in fondo speravo che TGM potesse concludere, oltre che aprire, il mio percorso lavorativo. E perché per certi versi si è spezzato un sogno che andava avanti da quasi vent'anni.
Voglio comunque salutarvi innanzitutto ringraziandovi, di cuore, per ogni cosa fatta, condivisa e vissuta assieme. Ringrazio tutti voi, indistintamente, dall'ultimo e più saltuario dei lettori al mio vicino di scrivania per anni. Più di tutto, però, vi voglio lasciare con l'augurio che la bellezza, la forza e la ricchezza di TGM, della rivista e del sito, ma soprattutto di questo forum, non vadano mai perdute ma vengano portate avanti, condivise, vissute da chi verrà dopo, di chi viene adesso, con l'amore e la passione con cui ci sono stato io.
A tutti, di cuore, l'augurio di percorrere la più ricca delle strade possibili.
Viva TGM. Sempre.