L'articolo e' onestamente imbarazzante. Oltre a cio' che e' gia' stato citato, mi hanno colpito due cose: prima di tutto la chiusura finale del box in fondo. Se c'e' una cosa che odio e' il benaltrismo, e' un tipo di argomentazione che solo un idiota privo di capacita' di esprimere concetti puo' trovare significativa o anche solo ragionevole. Se poi a farlo e' un giornalista, la cosa diventa davvero grottesca.

La seconda cosa invece e' questa:
Questa è l'ultima puntata di Fuori dai Denti come l'avete imparata a conoscere dall'ormai lontano 4 gennaio del 2014. Dal prossimo episodio, la rubrica diventerà video. Il motivo è semplice: sento l'esigenza di essere più tempestivo e diretto con voi, perché gli argomenti di cui parlare sono davvero tanti e le notizie – soprattutto quelle controverse - arrivano di continuo e c'è bisogno di discuterne con maggiore frequenza.
La prima cosa che mi dispiace e' vedere come ovunque i video stiano prevalendo rispetto alle parole scritte, non ho ancora capito se perche' i giornalisti non hanno piu' voglia, o capacita', di scrivere, o perche' la gente non ha piu' voglia, o capacita', di leggere. Comunque sia, non e' una bella cosa.
Poi e' curiosa la motivazione: "l'esigenza di essere più tempestivo e diretto", che mi fa supporre che mentre per scrivere un articolo servano impegno e tempo, per fare un video questo individuo si piazza davanti a una telecamera e dice le prime cose che gli vengono in mente, senza prepararsi prima, senza informarsi o fare ricerche. Ho sempre avuto l'idea che fare un video fosse un lavoro piu' lungo che scrivere un articolo, perche' nella mia - evidentemente - distorta visione, immaginavo il giornalista che prima si scrive tutto il pezzo come avrebbe fatto su carta - o byte - e poi passa a fare il video.