Parto dall'aspetto tecnico, quello più chicchierato. Lo stile può sicuramente non piacere (anche io non è che mi ci stracci le vesta), ma è innegabile che ci sia qualità e cura dietro, e nel complesso funziona molto bene.
Il maggior merito che mi sento di riconoscere a Ron, Dave e tutti gli altri è quello di essere riusciti a presentare un prodotto che è a tutti gli effetti il seguito di un titolo di 30 anni fa, chiudendo a suo modo qualcosa che era rimasto in sospeso, ma, allo stesso tempo, rendendolo moderno e senza far pesare troppo il fattore nostalgia o il fanservice (riferimenti a Broken Sword 5 sono puramente casuali).
A livello narrativo riesce appunto a legarsi a MI2 come seguito diretto ma senza rinnegare gli altri capitoli. La scrittura è ottima con l'umorismo tipico c'è tutto. E riesce appunto a dosare bene nuovo e vecchio e dire anche qualcosa sotto le righe (ma neanche tanto sotto )
A livello di gameplay è appunto un'avventura moderna che probabilmente sacrifica un po' la difficoltà generale per proporre un design più al passo con i tempi (come lo erano i primi due capitoli).
Cosa che non vuol dire che sia banale, ma che vengono eliminati molti degli elementi che spesso tendono a rendere "articifciale" la difficoltà delle avventure. Quindi pixel hunting praticamente inesistente, enigmi sempre ben integrati e con tutte le informazioni per risolverli sempre chiare.
Poi sono convinto che con qualche spiccio in più a disposizione alcune situazioni avrebbero avuto una struttura più complessa, ma credo che la priorità sia stata quella di creare un titolo solido e bilanciato avendo ben chiari limiti ed obiettivi.
Per concludere, per me è effettivamente il titolo che stavamo aspettando e di cui c'era bisogno. Ron ha fatto centro.