Originariamente Scritto da
Glorfindel
ma sì, il problema è che è un modello di business che non mi piace.
A volte sembra che non ci siano alternative, ma solo perchè imboccata una strada si è semplicemente fallito per pensarne di altre. E non sono più attuabili.
Capisco il discorso dell'appassionato che vuole un ulteriore supporto e ci sta.
Lo stesso appassionato che però di fronte al sequel deve anche capire come mai il sequel sì e quello prima è arrivato al termine...
Lo stesso appassionato che si compra una macchina da gioco per poi scoprire che il supporto a quella vecchia è destinato a morire (vuoi la retrocompatiblità? Mi spiace, compra la macchina nuova: credici era difficile farla (da leggere come "invece era proprio pianificato così")).
Cioè, il supporto che a volte è al servizio del consumatore, ma a volte gli è propro contro. E il consumatore fa spallucce...
Oggi se sei appassionato di un certo gioco (un picchiaduro ad esempio) ci stai dietro per anni.
Se però non sei appassionato ma hai voglia di giocarci lo stesso... non è bello sapere di comprare a prezzo pieno un prodotto.. . monco.
Comunque oggi siamo arrivati al punto in cui si difendono le microtransazioni con affermazioni del tipo "ma che male ti fa". Però poi non si discute sull'organizzazione di ogni meccanica di gioco per favorire quel modello:
"puoi prendere anche tu quel vestito!" (sì, pollo, però devi grindare 20 ore più del necessario
compra, compra
)
E' così che si inizia. Poi come detto, passare dal mese di 30/31 giorni a quello di 28 è solamente una questione dell'intervista dell'incravattato di turno sorridente... che ne sa sempre più di tutti (poi però la sua azienda fallisce e non lo vedi più, mentre ai suoi dipendenti magari la pausa pranzo non era manco contabilitata, perchè quella sì, non rientra nell'orario di lavoro)...