io col dialogo ho evitato di ucciderlo e mi sono perso tutta questa bella cosa.
ad ogni modo Odyssey aveva il problema che il "time to kill" era molto lungo per ogni nemico. a quelli grossi facevi la fatality trapassandoli nel petto da parte a parte con la lancia e gli toglievi solo metà energia. poi ovviamente continuavano a combattere come se niente fosse.
In Vallhalla hanno migliorato molto questa cosa e ti sembra davvero di essere un cacchio di vikingo che mena come un fabbro. almeno coi nemici normali.
Poi tutti e 3 i giochi sfruttano la narrativa a "telefilm" con l'eroe che arriva in una regione, incontra qualche personaggio, vive la sua storia con un inizio e una fine e ottiene l'indizio per andare all'isola/regione/città successiva.
Questo da un senso di chiusura piacevole perchè in un gioco da 50 ore faresti fatica a seguire una narrativa diluita. a me non dispiace la loro idea.
per chi non ci ha giocato, pensate ad esempio in the witcher 3 la parte col barone o quella con le tre megere etc... sono tutte vicende "minori, circoscritte e con una loro conclusione" all'interno dell'epopea di Geralt alla ricerca di Ciri.