"Sì è vero. Se le persone internamente allo studio non sono contente di ciò su cui si sta lavorando essendo degli sviluppatori indipendenti abbiamo il nostro destino al 100% nelle nostre mani. Se non ci piace qualcosa non abbiamo problemi a dire "ok rifacciamo questa parte". Questo può significare gettare al vento anche sei mesi di lavoro e ci sono stati momenti di quel tipo. Alla fine l'unica cosa che importa è la qualità, quindi se c'è la qualità e abbiamo bisogno di riprovarci per tre anni siamo innanzitutto abbastanza fortunati da potercelo permettere e quindi abbiamo questa capacità e questa possibilità. A volte sentire queste cose può sembrare spaventoso dall'esterno ma spero che non ci siano più timori da questo punto di vista.
"Non lo chiamerei un reboot ma abbiamo cambiato direzione, in realtà stavamo cercando la sostanza del gioco, la sua essenza. È molto difficile quando stai gettando le basi di una nuova IP perché puoi fare quello che vuoi ma allo stesso tempo metti sempre in dubbio tutto ciò che fai. Il processo di dialogo interno allo studio, a volte un monologo nella teste dei singoli sviluppatori, è molto duro perché non sai se qualcosa potrà essere considerato bello o meno e ritorni sulla questione più e più volte continuando a cambiare idea.