Un aggiornamento BIOS senza intervento consapevole dell'utente? Cosa non comune
Un aggiornamento BIOS senza intervento consapevole dell'utente? Cosa non comune
Anche Acer lo fa la prima volta anch'io mi sono preso un colpo, poi ho googlato e ho capito che era normale
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"The man in black fled across the desert and the
gunslinger followed." Stephen King - The Gunslinger
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Da sistema operativo è sempre stato possibile, ma che faccia tutto da se è abbastanza rischioso...
Secondo me non era un aggiornamento del bios, semplicemente era un aggiornamento di windows e lei avrà letto bios
Corsair 4000d Airflow | AMD Ryzen 7 5800x | Asus TUF GAMING B550-PLUS | Corsair iCUE H115i Elite | 32 GB Corsair Vengeance LPX DDR4 3600MHz | Corsair RM750X | Samsung 980 Pro SSD 1 TB + Crucial MX500 1TB | nVidia Geforce 3070ti FE | LG 27GL83A UltraGear Monitor Gaming 27" + Philips 243V7QJABF | Logitech G213 Prodigy | Logitech G Pro + Logitech G440 Gaming Mouse Pad |
No no, era bios. Il pc non parte, non fa nulla, non girano nemmeno le ventole. È in garanzia e verrà riparato in garanzia.
Inviato dal mio HTC U11 life utilizzando Tapatalk
La vera falla è dare all'utente la possibilità di spegnere in una fase così sensibile
se glielo blocchi via software staccherà la spina, che credi
probabilmente ha provato a spegnere non andava e ha tenuto il tasto power premuto per minuti finche non si e' spento forzatamente
CASE: Cooler Master 690 II Advanced version USB 3.0 CPU: Intel i5 4670K + Arctic Freezer i30 RAM: Corsair 16GB /1600Mhz Vengeance LP Blue VGA: nVidia Gigabyte GTX 770 2GB MOBO: Gigabyte GA-Z87X-UD3H HDD: Samsung 840PRO 256GB ALI: Antec HCG-M620W HC-GAMER MONITOR: Eizo FS2333-BK
Quando ho fatto io (Acer Nitro 5) c'era il check che il portatile non fosse alimentato da batteria.
Questo post non sarà divertente, sarà qualcosa da far cascare le braccia.
Siamo ancora in quarantena, un pelo allentata ma siamo ancora in quarantena.
Ricevo chiamate da dipendenti di clienti che mi chiedono aiuto per far seguire le lezioni online ai figli.
Finché si parla di scuola dell’obbligo o superiori non è troppo difficile. Ogni istituto ha scelto la sua piattaforma e quella resta. Queste chiamate mi sono arrivate ad inizio quarantena, ormai sanno cosa usare e come usarlo quindi li siamo a posto.
Per le università non è così. Praticamente ad ogni lezione si cambia piattaforma. Zoom, adobe connect, a volte anche discord e altre che nemmeno ho mai sentito di vari servizi online.
E sta gente non sa cosa fare.
Oggi mi ha chiamato la figlia di un cliente, poco più che ventenne. Aveva ricevuto una mail con le istruzioni per accedere alla lezione che si sarebbe tenuta da li ad un paio d’ore.
La mail era cristallina.
1. Link per l’evento
2. Scaricare plug-in
3. Installare plug-in
4. Chiudere browser
5. Fare di nuovo click su link della mail e alla domanda per avviare il programma esterno rispondere si.
Questa tizia si è fermata al punto 2 “ Scaricare plug-in”. Non sapeva cosa fare. Non sapeva come interpretare la domanda del browser che chiedeva se aprire o salvare il file, se invece di avere il pulsante SALVA avesse avuto il pulsante SCARICA forse (e dico forse) avrebbe capito cosa fare.
Prima di accedere al suo pc per installarle il plug-in le avevo chiesto se poteva inoltrarmi la mail. Ha detto che non poteva perché a casa ha la stampante ma non lo scanner.
Una parente acquisita durante la scrittura della tesi non aveva idea dell’esistenza del comando “trova” di word, non parliamo quindi di “trova e sostituisci”. Quella tesi la conosceva meglio mia sorella dell’autrice perché tutte le correzioni le ha fatte mia sorella.
La parente acquisita ha fatto psicologia, la figlia del cliente sta facendo psicologia. Io so che non tutte le persone che hanno fatto o che fanno quel corso di laurea sono idiote perché conosco psicologi/he che in situazioni ben peggiori se la sono cavata alla grande ma cacchio son poche.
Come cacchio si può pensare di vivere in questo mondo sempre più tecnologico e non sapere come cercare una parola di un documento word o cosa vuol dire salvare un file da internet?
Questa gente prima o poi un paziente lo troverà, se questo si mette a parlare di tecnologia cosa fanno? Chiamano me per tradurre?
Ultima modifica di vittorio.75; 06-05-20 alle 08:04
idem, me dovrebbero morire loro.
cmq attendo ansioso ll racconto di quando Vittorio ballerà nudo per strada coperto delle membra sanguinanti dei suoi clienti.
non è questione di *se accadrà *, ma di *quando accadrà *
A me è già capitato, più di una volta e con commercialisti di età diverse (anche giovani, non solo ottantenni), che alla richiesta:
"Inviami via mail il file .jpg che scarichi dal sito dell'Agenzia delle Entrate, in modo che io possa stampare l'etichetta conforme"
La risposta sia stata:
1. Download del file .jpg in formato etichetta.
2. Copia del file su foglio di Word in formato A4.
3. Stampa del foglio.
4. Scansione in B/N del foglio (notare che l'etichetta sarebbe a colori).
5 .Invio via mail del foglio in formato .pdf in B/N, totalmente inutile per la stampa della suddetta etichetta.
Ora, posso a malapena tollerare che un tizio di 80-90 anni possa essere poco pratico con l'informatica in generale, ma gente di 20 anni (tipo la tizia di cui ha parlato Vittorio) che all'università non è in grado di inoltrare una mail e di seguire delle semplicissime istruzioni che, oltretutto, non richiedono nessuna capacità tecnica, per quanto mi riguarda meriterebbero di concimare i campi .... con i loro corpi però.
Vabbè ragazzi, qui a casa ultimamente dobbiamo ricevere pagamenti via telematica per poi fare spedizioni dato che c'è la quarantena e il negozio è chiuso
Accettiamo di tutto per venire incontro ai clienti: Paypal, Postepay, Satispay, bonifico, tutto
Abbiamo dovuto fare guide con screenshot a gente di 20-30 anni su come si fa ad inviare un pagamento su Paypal o come ricaricare una Postepay dall'app, roba che dovrebbe essere super intuitiva, letteralmente 3-4 click e un paio di campi da compilare
Non ho mai capito se è solo pigrizia o se il ritardo mentale grave è molto più diffuso di quanto si pensi. Un'idea però me la sto facendo.