I pericoli della pirateria domestica I pericoli della pirateria domestica - Pagina 256

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Discussione: I pericoli della pirateria domestica

  1. #5101
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

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  2. #5102
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da Mdk Visualizza Messaggio
    Controlli sulla licenza / garanzia no?
    venti anni fa erano tutti signori nessuno faceva cose simili....
    Non puoi insegnare la fotografia, devono imparare da soli come farla meglio che si può, guardando ottime fotografie e facendone di pessime. (Cit. Cecil Beaton)
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  3. #5103
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da Lord_Barba Visualizza Messaggio
    Però il server era velocissimo!

    Comunque il "non serve il backup, c'è il raid" è in ogni caso un approccio da idioti eh.
    C’era un cliente che lavorava in campo veterinario, lo fa ancora ma la proprietà è passata ad una terza parte che ha messo dentro i suoi IT quindi io ora ne sono fuori.

    Quando quell’attività venne aperta l’allora titolare chiese ad uno degli specialisti con cui avrebbe lavorato quale software usare per gestire i dati DICOM.
    Questo tizio è un radiologo ed era appena tornato da anni di lavoro negli stati uniti quindi gli disse di prendere lo stesso software che usava negli USA perché già lo conosceva.
    Non vi dirò il nome del software, non serve.
    Lasciamo stare i casini per avere la licenza (quella ditta non aveva mai considerato il mercato estero), problemi con le protezioni anticopia e cose simili, restiamo sul software e raid.

    Il tutto venne montato su un computer ben corazzato dotato di 3 dischi in RAID-5. Capienza totale 1 tera. Quando arrivammo noi scoprimmo che non avevano MAI fatto un backup perché “tanto c’è il RAID”.
    Iniziamo malissimo.
    Vabbè, col passare degli anni i dischi si sono riempiti, il computer è invecchiato, si decise di cambiare pc. Non il software purtroppo, quello venne solo aggiornato.
    Nuovo pc capacità disco 4 tera, sempre in raid 5 con backup fatti via rete su nas collegato in giga su una seconda scheda di rete dedicata senza che i cavi passassero per lo switch nell’armadio di rete, in pratica era come usare un cavo cross, il nas era al piano di sotto in una specie di bunker (prima di essere una clinica veterinaria quel posto era una banca), nas con una seconda scheda di rete, in caso di problemi sia il nas che il software di backup avrebbero inviato una mail per segnalare il problema. Anche la scheda raid aveva un software con uno strumento simile.
    Capienza dischi 4 tera ma… scoprimmo quasi subito capienza massima del database 2,7 tera.
    Non so perché, non voglio sapere perché, so solo che non si poteva andare oltre quel limite.
    Arrivati a 2,6 tera di database mi chiamano chiedendo di mettere un altro disco nel pc perché <NOME SOFTWARE QUI> segnalava spazio quasi esaurito.
    Non so nemmeno quanto tempo ho perso a spiegargli che cambiare il disco non sarebbe servito a nulla.
    Ricordo anche l’esempio; ho una scaffalatura, ci metto dentro un’agenda con 100 pagine, arrivo a riempire 99 pagine. Non mi serve a nulla aggiungere altri scaffali, o cancello qualcosa dalle pagine prima o cambio libro.
    Vi ricordo che parliamo di veterinari, erano dati medici di gatti, cani, conigli. C’erano anche un paio di pappagalli e una tigre ma per il resto erano piccoli animali che al massimo arrivano a 13/14 anni di vita. Quando te li portano poi, di anni sulle spalle ne hanno già, insomma ¾ di quei dati si riferivano ad animali già morti e sepolti ma “non possiamo cancellare niente, metti un altro disco”.
    Ho fatto parlare il cliente direttamente con l’assistenza di quel software, assistenza fornita dall’India, che candidamente disse che la software house era fallita e chiusa da 3 mesi, l’assistenza sarebbe stata garantita ancora per 4 mesi poi ciao e che l’avviso di questo termine supporto era sul loro sito da almeno un anno.
    Mi fù detto che IO avrei dovuto dirgli molto prima che il software che avevano scelto LORO era da cambiare.

    Vabbè. Prendono un nuovo software e un server dedicato ai dati DICOM e scopriamo una cosa bellissima, che il backup era fermo da MESI. Questi geni per non far riempire il disco avevano staccato i cavi di rete dal pc e spento il nas.
    Perché staccare i cavi di rete? Perché così nessuno poteva scaricare nulla da internet e il disco non si sarebbe riempito. C’erano ancora 1,5 tera liberi ma son dettagli.
    Ricordate che anche la scheda raid aveva un tool software che mi avrebbe avvisato in caso di problemi, indovinate cosa è successo? "ma tanto c'è il RAID".
    Vabbè alla fine hanno perso una dozzina di studi, peccato che quelli persi si riferiscano ad animali ancora vivi mentre quelli degli animali già morti e sepolti ci sono tutti.
    Ultima modifica di vittorio.75; 23-01-22 alle 22:32

  4. #5104
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da vittorio.75 Visualizza Messaggio
    C’era un cliente che lavorava in campo veterinario, lo fa ancora ma la proprietà è passata ad una terza parte che ha messo dentro i suoi IT quindi io ora ne sono fuori.

    Quando quell’attività venne aperta l’allora titolare chiese ad uno degli specialisti con cui avrebbe lavorato quale software usare per gestire i dati DICOM.
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    Non vi dirò il nome del software, non serve.
    Lasciamo stare i casini per avere la licenza (quella ditta non aveva mai considerato il mercato estero), problemi con le protezioni anticopia e cose simili, restiamo sul software e raid.

    Il tutto venne montato su un computer ben corazzato dotato di 3 dischi in RAID-5. Capienza totale 1 tera. Quando arrivammo noi scoprimmo che non avevano MAI fatto un backup perché “tanto c’è il RAID”.
    Iniziamo malissimo.
    Vabbè, col passare degli anni i dischi si sono riempiti, il computer è invecchiato, si decise di cambiare pc. Non il software purtroppo, quello venne solo aggiornato.
    Nuovo pc capacità disco 4 tera, sempre in raid 5 con backup fatti via rete su nas collegato in giga su una seconda scheda di rete dedicata senza che i cavi passassero per lo switch nell’armadio di rete, in pratica era come usare un cavo cross, il nas era al piano di sotto in una specie di bunker (prima di essere una clinica veterinaria quel posto era una banca), nas con una seconda scheda di rete, in caso di problemi sia il nas che il software di backup avrebbero inviato una mail per segnalare il problema. Anche la scheda raid aveva un software con uno strumento simile.
    Capienza dischi 4 tera ma… scoprimmo quasi subito capienza massima del database 2,7 tera.
    Non so perché, non voglio sapere perché, so solo che non si poteva andare oltre quel limite.
    Arrivati a 2,6 tera di database mi chiamano chiedendo di mettere un altro disco nel pc perché <NOME SOFTWARE QUI> segnalava spazio quasi esaurito.
    Non so nemmeno quanto tempo ho perso a spiegargli che cambiare il disco non sarebbe servito a nulla.
    Ricordo anche l’esempio; ho una scaffalatura, ci metto dentro un’agenda con 100 pagine, arrivo a riempire 99 pagine. Non mi serve a nulla aggiungere altri scaffali, o cancello qualcosa dalle pagine prima o cambio libro.
    Vi ricordo che parliamo di veterinari, erano dati medici di gatti, cani, conigli. C’erano anche un paio di pappagalli e una tigre ma per il resto erano piccoli animali che al massimo arrivano a 13/14 anni di vita. Quando te li portano poi, di anni sulle spalle ne hanno già, insomma ¾ di quei dati si riferivano ad animali già morti e sepolti ma “non possiamo cancellare niente, metti un altro disco”.
    Ho fatto parlare il cliente direttamente con l’assistenza di quel software, assistenza fornita dall’India, che candidamente disse che la software house era fallita e chiusa da 3 mesi, l’assistenza sarebbe stata garantita ancora per 4 mesi poi ciao e che l’avviso di questo termine supporto era sul loro sito da almeno un anno.
    Mi fù detto che IO avrei dovuto dirgli molto prima che il software che avevano scelto LORO era da cambiare.

    Vabbè. Prendono un nuovo software e un server dedicato ai dati DICOM e scopriamo una cosa bellissima, che il backup era fermo da MESI. Questi geni per non far riempire il disco avevano staccato i cavi di rete dal pc e spento il nas.
    Perché staccare i cavi di rete? Perché così nessuno poteva scaricare nulla da internet e il disco non si sarebbe riempito. C’erano ancora 1,5 tera liberi ma son dettagli.
    Ricordate che anche la scheda raid aveva un tool software che mi avrebbe avvisato in caso di problemi, indovinate cosa è successo? "ma tanto c'è il RAID".
    Vabbè alla fine hanno perso una dozzina di studi, peccato che quelli persi si riferiscano ad animali ancora vivi mentre quelli degli animali già morti e sepolti ci sono tutti.
    ma sta roba mi pare che la avevi già raccontata oppure è una costante degli studi veterinari.
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  5. #5105
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da Firestorm Visualizza Messaggio
    ma sta roba mi pare che la avevi già raccontata oppure è una costante degli studi veterinari.
    può essere. l'età avanza e non ricordo tutto quello che vi scrivo. i clienti veterinari erano 2.

  6. #5106
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da Firestorm Visualizza Messaggio
    ma sta roba mi pare che la avevi già raccontata oppure è una costante degli studi veterinari.
    Ricordo una storia simile su un software sempre Dicom, ma secondo me non aveva a che fare con cavi staccati. Con dischi enormi e backup persi, però, mi sa di sì

  7. #5107
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da vittorio.75 Visualizza Messaggio
    può essere. l'età avanza e non ricordo tutto quello che vi scrivo. i clienti veterinari erano 2.
    allora può essere che sia l'altro...


    dopotutto gli utonti sono utonti costantemente.
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  8. #5108
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    La storia del veterinario che vuole il software americano dopo che era stato la me la ricordo pure io.

    Comunque rinfrescare la memoria non fa male.
    AMD R7 5800X 8C/16T, Noctua NH-D15, Gigabyte X570 AORUS ELITE, 16GB DDR4 3600MT/s CL16, AMD Rx 6800
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  9. #5109
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    telefonata di oggi
    C - ciao, senti non capisco come mai quando uso il telefono per andare da qualche parte, anche posti vicinissimi, mi dice sempre che servono delle ore.
    io - aspetta, parli del navigatore?
    C - maps
    io - non è che hai selezionato tipo di percorso "a piedi"?
    C - no no, ne sono sicura.

    indovinate?

  10. #5110
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

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  11. #5111
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da vittorio.75 Visualizza Messaggio
    telefonata di oggi
    C - ciao, senti non capisco come mai quando uso il telefono per andare da qualche parte, anche posti vicinissimi, mi dice sempre che servono delle ore.
    io - aspetta, parli del navigatore?
    C - maps
    io - non è che hai selezionato tipo di percorso "a piedi"?
    C - no no, ne sono sicura.

    indovinate?
    vabbè dille di partire prima

  12. #5112
    Senior Member L'avatar di vittorio.75
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    poche cose mi fanno arrabbiare.

    successo ieri. dal primo di febbraio per entrare nei negozi serve controllo del green pass.
    9/10 dei punti vendita del mio cliente sono in un qualche outlet, a parer mio sarebbe meglio se le guardie giurate dell’outlet facessero i controlli a tutti quelli che entrano nell’outlet, invece no, ogni negozio dovrà fare il controllo. vabbè.
    nei punti vendita del mio cliente anni fa c’erano dei tablet, erano stati presi per raccogliere dati che i clienti avrebbero inserito per iscriversi ad una newsletter.
    presero i tablet più economici che potevano trovare sul mercato, delle cagate da 68€ l’uno iva compresa.
    2 anni fa li hanno levati e in ogni negozio in cassa hanno messo un qr-code che porta il cliente su un sito su cui possono registrarsi.
    ora pensano di riesumare quei tablet ma… verifica-c19 richiede android 8 e quelli hanno android 5.qualchecosa.
    la direzione chiede quindi ai dipendenti di usare i loro cellulari per fare questo controllo, solo un singolo punto vendita fa storie e mi chiama
    c - ma perché non si può usare il tablet?
    io - perché c’è su android 5 e serve l’8.
    c - e, mettici l’8.
    io - non si può, il produttore non ha fatto aggiornamenti e l’hardware non lo reggerebbe.
    c - si vabbè ma io non voglio usare il mio cellulare
    io - senti capisco che sia una seccatura, che poi la batteria si scarica ma tieni in cassa un caricabatterie, avete già li il cavo da 3 metri che si usava per il tablet e lo tieni sotto carica, non credo sia un grande problema.
    c - non è per la batteria, cioè si anche ma lo tengo a caricare e chissene poi il cavo lo usiamo già per caricare i telefoni. no è che non voglio i dati della gente sul mio telefono.
    e già li avevo il dito fremente sul pulsante del vaffanculo rotante.
    io - ma quali dati? se usi il tablet vedi: nome e cognome, data di nascita e segnale verde o rosso. se usi il tuo telefono vedi le stesse cose. non è che cambiano.
    c - ma io non voglio usare i miei dati che poi me li consuma
    io - ok, hai l’app sul tuo telefono e un green pass da controllare?
    c - si il mio.
    io - bene. apri l’app. la prima volta che la usi deve scaricare un elenco, immagino siano i green pass bloccati, parliamo di meno di 30 mega e puoi usare il wi-fi del negozio o anche quello dell’outlet. fatto? bene ora metti il telefono in modalità aereo e usa l’app. funziona? ecco. non c’è passaggio dati, il tuo telefono non invia niente a nessuno.
    c - si ma io non voglio che sul mio telefono rimangano le cose degli altri.
    io - cose cosa? non rimane niente sul telefono, non salvi informazioni. quando avvi l’app ti chiede il permesso di scrivere dati? no! ti chiede di usare la fotocamera ma non ti chiede se salvare dati, sai perchè? perché non ha bisogno di salvare dati, legge il codice, fa un calcolo e sa se è buono o meno.
    c - si si vabbè, è tutta una cosa da dittatura sanitaria.
    click
    io - STOCAZZO! DITTATURA SANITARIA UN CAZZO! SIAMO IN MEZZO AD UNA MERDA DI PANDEMIA E SE NON RIESCI A CAPIRE QUELLO CHE LA REALTà TI METTE DAVANTI AGLI OCCHI è PERCHé SEI UNO STRONZO EGOISTA.
    e metto giù.
    questo ha chiamato la direzione lamentandosi. nessuno mi ha detto un cazzo e per altri motivi ho già parlato con il loro direttore del personale, l'area manger e il direttore amministrativo.
    Ultima modifica di vittorio.75; 26-01-22 alle 14:09

  13. #5113
    Senior Member L'avatar di GeeGeeOH
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    La dittatura degli imbecilli...
    AMD R7 5800X 8C/16T, Noctua NH-D15, Gigabyte X570 AORUS ELITE, 16GB DDR4 3600MT/s CL16, AMD Rx 6800
    SSDs: 960EVO 500GB M.2, 860QVO 2TB SATA | HDDs: Exos X16 12TB, Exos X18 16TB, 2xExos X18 18TB | Windows 11 Pro

  14. #5114
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Vittorio anche a me romperebbe usare il mio cellulare... e non sono né terrapiattista né novax. Cavolo non possono dotare i dipendenti di un cellulare aziendale per questo utilizzo?

    Inviato dal mio MI 9 utilizzando Tapatalk

  15. #5115
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da ChioSa Visualizza Messaggio
    Vittorio anche a me romperebbe usare il mio cellulare... e non sono né terrapiattista né novax. Cavolo non possono dotare i dipendenti di un cellulare aziendale per questo utilizzo?

    Inviato dal mio MI 9 utilizzando Tapatalk
    si stanno organizzando ma non ce la faranno per il primo di febbraio.

  16. #5116
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da ChioSa Visualizza Messaggio
    Vittorio anche a me romperebbe usare il mio cellulare...
    Sacrosanto.
    Ma il punto non è sul usare il proprio cellulare o meno, ma le motivazioni ridicole.
    Doveva dire "non voglio e basta".
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  17. #5117
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Citazione Originariamente Scritto da GeeGeeOH Visualizza Messaggio
    Sacrosanto.
    Ma il punto non è sul usare il proprio cellulare o meno, ma le motivazioni ridicole.
    Doveva dire "non voglio e basta".
    e lo doveva dire al suo capo, non all'IT che non c'entra un cazzo

  18. #5118
    Senior Member L'avatar di GeeGeeOH
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Che poi io mi imbatto in situazioni completamente opposte.
    Gente che non vuol portarsi dietro anche il cellulare aziendale ma usare il proprio... peccato che l'app proprietaria funziona solo su telefoni "certificati" e non è ovviamente disponibile sullo store... e quei telefoni comunque non hanno proprio lo store.
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  19. #5119
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Più che altro da noi chi può controllare il green pass ha avuto nomina da risorse umane e direzione per questione di privacy ecco su quello poteva imputarsi se proprio voleva rompere il cazzo.

    - - - Aggiornato - - -

    Citazione Originariamente Scritto da GeeGeeOH Visualizza Messaggio
    Che poi io mi imbatto in situazioni completamente opposte.
    Gente che non vuol portarsi dietro anche il cellulare aziendale ma usare il proprio... peccato che l'app proprietaria funziona solo su telefoni "certificati" e non è ovviamente disponibile sullo store... e quei telefoni comunque non hanno proprio lo store.
    Io l'aziendale ce lo ho dietro sempre e perché sono masochista rispondo pure sempre...

  20. #5120
    Senior Member L'avatar di WhiteMason
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    Re: I pericoli della pirateria domestica

    Il mio smartphone Android 8 non ce l'ha, asd, e non sarebbe colpa di Vittorio o di nessun'altro...

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