-Bran come monarca illuminato ha esattamente zero senso. Anche nella scrittura schizofrenica dell'ultima stagione, ci sono due opzioni: Bran non è più Bran ma un'entità mistica ultraterrena che non è più legata agli affari dei mortali (come lui stesso ha affermato poche puntate fa) e quindi non ha proprio senso di partenza, OPPURE Bran aveva previsto tutto e gli andava bene l'esito di essere incoronato perchè sì, cosa che lo rende un monarca volontario (quindi attaccato alle faccende materiali, e per estensione estremamente pericoloso); soprattutto quest'ultima cosa cosa implica che aveva previsto tutti i macelli e le tragedie avvenuti e non ha assolutamente mosso un dito per evitarli.
Il finale, nella sua pochezza, ruota attorno al fatto di avere una regina-dittatrice che ha un'idea anche vagamente corretta, cioè di liberare il mondo, ma che vuole portare avanti la sua idea con mezzi sbagliati e fin troppo violenti.
Quindi dopo averla eliminata, si elegge... un monarca dalla conoscenza presente, futura e passata apparentemente illimitata, che ammette candidamente di aver previsto tutto e aver lasciato che gli eventi si svolgessero in quell'esatta maniera per arrivare alla conclusione di lui che viene nominato nuovo re. Ergo praticamente un altro che per un bene superiore (ammesso che sia quello che voglia, perché nessuno manco gliel'ha chiesto) è disposto ad arrivare a degli estremi, solo che invece che commetterli lui lascia che avvengano manipolando indirettamente gli altri.
Il tutto, ovviamente, tralasciando il fatto che a memoria mi pare che nessuno abbia prova del fatto che Bran sia più di uno storpio autistico. L'unica ad averlo visto "in azione" è Meera, per chiunque altro dovrebbe essere semplicemente uno che cadendo da una torre ha perso l'uso delle gambe, ha battuto la testa e ora parla come un guru mistico. Perché i vari lord rimasti di ogni regno debbano accettarlo come sovrano, è assolutamente fuori da ogni logica.
Mi sembra palese che per questo finale si siano ispirati all'Imperatore-Dio di Dune, con la leggera differenza che nel libro il ragazzo verme è, come dire, un protagonista. Fa cose, ha pensieri, interagisce, c'è un motivo se diventa quello che diventa e chi lo segue decide di seguirlo.
Sì insomma, tanto gnègnè "eh ma gli estranei erano un diversivo, la serie si chiama TRONO DI SPADE, è sugli intrighi politici", per arrivare comunque ad una conclusione che dal punto di vista politico è assolutamente sgangherata
-Drogon, due episodi fa si diceva "eh ma Daenerys NON SA USARE i draghi", manco avessero il controller, un episodio dopo sa usare il drago, quello dopo ancora lei e il drago hanno un contatto telepatico e lui sa immediatamente che lei è morta e ha fatto un corso accelerato di filosofia per rendersi conto che la colpa è dei giUochi di potere tra uomini quindi brucia in modo simbolico il trono e si porta via la madre verso il sol dell'avvenire. Chiaramente questo avviene, in modo fortuito, solo DOPO aver raso al suolo una città, prima era un semplice animale di distruzione di massa
Mi sembra che ci sia una palese arrampicata di specchi collettiva in chi difende ad ogni costo la serie anche solo su questi due punti che, davvero, anche seguendo i criteri sconclusionati e gli eventi e i personaggi per come sono stati ridotti, sono assolutamente indifendibili.
Passando ai (pochi) aspetti positivi, le due cose che ho apprezzato principalmente:
-la genealogia di Jon, è fondamentalmente inutile alla fine, ma apre una mezza considerazione: i Targaryen sono estinti, Dany è morta, Jon è esiliato e in quanto guardiano della notte non può avere figli (ed è abbastanza coglionazzo da rispettare il divieto
), è perlomeno un ciclo che si chiude e come cosa segna "la fine di un'epoca" molto più di quanto possa farlo l'elezione di Bran a nuovo monarca illuminato;
-il trittico Jon-Arya-Sansa ed i loro destini, alla fine ognuno di loro ha avuto ciò che voleva agli albori della storia, ma in un discreto semi-twist tipicamente fantasy, i loro desideri si realizzano in modo distorto.
Sansa voleva essere una lady importante e aveva l'idea delle dinamiche tra nobili stile Ken&Barbie, diventa effettivamente una lady importante dopo aver imparato che il mondo non funziona come immaginava e che la corona è pesante.
Arya voleva essere un'avventuriera/guerriera come le tizie dei racconti che leggeva da piccola, lo diventa, ma scopre che è meno romantico e più sangue&merda di quanto immaginasse e che la cosa significa rinunciare a rivedere Jon e probabilmente anche Sansa per il prevedibile futuro.
Jon voleva sapere chi fosse sua madre, sentire di avere una famiglia ed essere un guardiano della notte come Benjen, tutte e tre le cose si avverano, ma la sua parentela gli crea solo inutili problemi, deve allontanarsi dalla sua famiglia acquisita e per il resto del mondo diventa un esiliato, tutt'al più che ora come ora è un guardiano senza uno scopo, non ci sono più nemici oltre la barriera.
Diciamo che come storie di formazione, le loro funzionano a grandi linee e si concludono in modo abbastanza degno, sono buttate sempre in un contesto privo di senso eccetera, ma se si confronta com'erano all'inizio del primissimo episodio e come sono alla fine dell'ultimo, c'è una chiusura e funziona pure