Signor Pevade, lei invece con quegli occhialini mi sembra il tipico sofisticato intellettuale a cui chiedere un chiarimento su un mio dubbio che parte dall'ultimo Metal Gear Solid, da più parti acclamato come un capolavoro - si figuri che proprio di recente ho letto un'articolessa che ne parlava citando a man bassa da filosofi e sociologi di chiara fama!
Ora, a me sembra che tutto ciò sia poco più di un goffo tentativo di legittimare in maniera abbastanza confusa il videogioco (forse proprio il videogioco in sé, neanche questo nello specifico) come presunta forma d'arte, complementare e alternativa a cinema e letteratura, quando in fondo altro non è (e non deve essere!) che buon intrattenimento. Forse, mi viene da pensare, perché chi ha a che fare con i videogiochi raramente ha voglia di perdersi nella profondità di altre forme d'arte.
Che ne pensa?