Originariamente Scritto da
Bado, sul vecchio forum, il giorno 7 Febbraio 2014
Due giorni fa è morto Eugenio Corti.
Non so se lo conoscevate o meno, comunque sia si tratta di uno scrittore lombardo che ha partecipato alla campagna di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.
E' stato anche candidato al Premio Nobel per la Letteratura nel 2010.
Personalmente posso dire di avere una pallida idea di cosa abbia realmente rappresentato la Seconda Guerra Mondiale per un italiano di quel periodo, grazie al suo eccezionale romanzo "Il Cavallo Rosso" (oltre che naturalmente alle opere di Primo Levi) più che a qualsiasi libro di scuola o di storia.
"Il Cavallo Rosso" è una straordinaria epopea (sono oltre 1200 pagine) che si snoda dagli albori della Guerra fino agli anni '70 raccontando le vicende di diversi personaggi che si intersecano.
In particolare, la parte più interessante è quella che segue la storia (autobiografica) di un soldato italiano sul fronte russo in tutte le tragiche sfaccettature di quella vicenda.
Di sicuro non privo di difetti (su tutti un eccesso di manicheismo e un po' di ingenuità), certamente molto caratterizzato dal punto di vista morale (il romanzo è evidentemente permeato della profondissima cultura cattolica anti-totalitarista che Eugenio Corti ha sempre sbandierato), ve lo segnalo perchè per me si tratta di un'opera indimenticabile che mi ha segnato indelebilmente.
Questo un bell'articolo apparso sul Sole 24 Ore:
http://www.ilsole24ore.com/art/cultu...l?uuid=ABXVveu