Ma no. Ci vuole solo un po' di pazienza :sisi:
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Ho finito "Quella sera dorata" di Peter Cameron e mi è piaciuto moltissimo.
Straconsigliato, così come l'altro suo bellissimo libro "Un giorno questo dolore ti sarà utile" (best titolo evah).
Li avete letti?
Ne avete letti altri suoi?
Poi ieri sera ho inizitao il nuovo di Cormac McCharty ("il passeggero"), ma sarà stata l'ora tarda o la stanchezza, non ci ho capito un cazzo. :chebotta:
Temo non sia adatto per le mie esigenze standard di lettura rilassata, ma provo a dargli altro tempo. :pippotto:
Ce l'ho in lista, perchè dici che l'argomento non è interessante?
Parla dei sopravvissuti e dei processi per gli attentati terroristici di Parigi (Bataclan etc.), giusto?
Confermo.
Non dico che non è interessante, dico che non è COSI' interessante, nel senso che alla fine il processo è per un evento che in Francia ha avuto molto richiamo, ma si è trattato di un attentato abbastanza triviale, molto meno epocale di altri e, soprattutto, il processo è solo ad alcuni dei responsabili, perchè i veri organizzatori sono morti.
Però andando avanti (adesso sono a metà) comunque bisogna dire che è ben scritto e che le vicende degli assalitori sono più, di nuovo, interessanti di quelle delle vittime (che erano persone normalissime, come potremmo essere io o tu). Il libro è strutturato in tre parti seguendo un senso vagamente parallelo alla cronologia del processo; la prima parte è tutta sulle deposizioni delle parti civili, che sono state sentite all'inizio; la seconda sugli assalitori e quindi sull'humus in cui i fatti sono maturati; la terza sarà sulla "corte", vedremo di cosa parlerà.
- - - Aggiornato - - -
Di cosa parlano i due libri di Cameron e perché sono ottimi?
Letto il secondo tanti anni fa, seguendo i consigli di lettura di questo foro peraltro... Se oggi però ti dovessi raccontare la trama, avrei serie difficoltà :bua:
All'epoca mi era piaciuto, comunque. Il titolo dovrebbe essere anche una citazione adattata da Orazio, mi pare.
:sisi:
"Perfer et obdura, dolor hic tibi proderit olim"
In entrambi i casi la trama è abbastanza esile e non di certo ricca di colpi di scena o vicende memorabili.
"Un giorno questo dolore ti sarà utile" parla di un ragazzo proveniente da una ricca famiglia di New York alle prese con il diventare adulto e con le difficoltà ad avere consapevolezza di sé (una specie di giovane Holden contemporaneo).
"Quella sera dorata" invece parla di un giovane ricercatore universitario del Kansas che, per ottenere una borsa di studio, si trova dover scrivere una biografia su uno scrittore uruguayano mezzo sconosciuto e a convincere la sua (a dir poco) eccentrica famiglia a concedergli i diritti per farlo.
Trama a parte, la bellezza di questi 2 romanzi per me è tutta nella scrittura incredibilmente scorrevole e piacevole, nei personaggi interessantissimi e, soprattutto, nei dialoghi che per me sono inarrivabili.
Bene, grazie. Credo che siano libri regalabili a terzi, oltre che leggibili, quindi.
Non ho letto questi ma ho letto recentemente Cose che succedono la notte. Non mi è piaciuto né spiaciuto, diciamo che mi è un po' "passato attraverso"; lui scrive piuttosto bene ma la storia in sé mi sembra spesso girare a vuoto. Dalle recensioni che ho visto mi pare comunque di intuire che abbia deluso diversi suoi lettori, quindi probabilmente ho proprio beccato il libro "sbagliato".
Continuando ad alternare fiction e non-fiction, io ho iniziato Il costume di casa di Eco, raccolta di suoi articoli di costume degli anni sessanta.
Ho finito in rapida successione un po' di libri.
Billy Summers di Stephen King. Per me è uno dei suoi migliori lavori recenti e, stranamente, mi è piaciuta parecchio anche la conclusione. Tra questo e Fairy Tale, il Re ha recuperato parecchio del credito perso con alcuni romanzi che avevo proprio detestato.
Tra due mondi di Olivier Norek. Si perde un po' nel finale, ma per il resto è decisamente promosso. E' un giallo molto atipico, che tratta in modo realistico e senza buonismo il dramma dell'immigrazione clandestina, non cedendo alla tentazione di rappresentare tutti i migranti come brave persone. Non mancano scene durissime che mi hanno disturbato e commosso, cosa che mi succede raramente. Sicuramente leggerò altro di questo autore.
L'isola delle anime di Piergiorgio Pulixi. Anche questo si perde nell'ultima parte, ma resta un ottimo libro. E, nonostante l'efferatezza dei delitti raccontati, mi ha fatto venire voglia di andare in Sardegna. C'è solo una cosa che non mi è piaciuta
Non ho capito se è stata una scelta premeditata sin dall'inizio, se non sapeva come far quadrare la storia o se ha lasciato la soluzione per un eventuale seguito.
Ora, visto che Mondadori non si decide a tradurlo in italiano, ho iniziato in inglese Murder under her skin di Stephen Spotswood, seguito dell'ottimo La fortuna aiuta il morto.
Okay, un'opinione impopolare. Stavo per apprezzare "La fortuna aiuta il morto", ma quando mi sono reso conto che tutti i personaggi rilevanti sono donne, ho perso interesse... :bua:
Non lo so, cioè, lo so, ma trovo (ancora?) difficile appassionarmi ad una storia senza uomini a cui piacciono le donne... :bua:
L'avevo notato per la copertina e il tuo commento qui mi ha dato la spinta giusta :sisi:
Sono ancora all'inizio, ma mi sembra un riuscito mix di ironia, mistero e personaggi ben caratterizzati, come il predecessore.
Nota a margine: l'ho pagato 5 euro e spicci e, cercando un po', ho notato che spesso le edizioni originali costano decisamente meno, o comunque hanno sconti estremamente più generosi. Insomma, dato che il mio inglese non mi sembra poi così arrugginito, penso che potrei pure continuare con qualche altro libro nella lingua di Shakespeare.
In realtà
Sto continuando, lentamente, Europe Central :sisi:
Nel frattempo pregusto già la lettura del Passeggero di McCarthy, che sembra tanta, tanta roba :sbav:
https://lucysullacultura.com/il-pass...erenza-di-noi/
Leggere in inglese si risparmia un botto, ma ancora di più a leggere i libri che si ha già in casa invece che comprarne di nuovi :asd:
Io mi sopo posto l'obiettivo di non comprare nulla quest'anno e per ora sono contento della scelta :sisi:
Ne approfitto per un piccolo aggiornamento su Shogun che ho iniziato un mese fa: pur procedendo lentamente mi sta piacendo tantissimo e probabilmente diventerà uno dei miei libri preferiti, ho appena passato la metà e ne sono innamorato.
:sisi:
Me li segno. :caffe:
Dopo lo shock iniziale, ho preso il via.
Devo leggerlo lentamente e non troppo tardi la sera perchè è veramente denso e lo stile è il solito di McCharty (dialoghi senza punteggiatura, descrizioni dettagliatissime, digressioni stra-tecniche in qualsiasi campo dello scibile umano).
Ma è davvero bello.
Ancora non ho capito dove va a parare la trama (e SE va a parare da qualche parte, anche considerando che a settembre esce il libro che ha scritto insieme a questo e gli è complementare), ma intanto ho iniziato a godermi il viaggio: a immergermi (senza paura di capire tutti i termini specifici) nei dialoghi tra sommozzatori che parlano delle migliori tecniche di recupero fluviale con saldature in camere stagne o tra gente apparentemente comune che discute di fisica quantistica come fosse l'ultima partita di serie A.
Anche nei dialoghi, ho cominciato a farmi cullare dalla cadenza del serratissimo scambio di battute (anzichè impuntarmi a tenere il conto con le dita delle righe dove parla A, alternate a quelle dove parla B, per capire chi cazzo dice cosa). :chebotta:
Insomma, sono solo a metà, ma le aspettative sembrano soddisfatte.