non so, ragazzi, mi trasmette delle sensazioni molto belle.
Riesco a immaginare ogni singola scena, a vedere/immaginare/fantasticare(sul) il mondo descritto dall'autore, mi affascinano le etichette di comportamento, le lotte, gli intrighi, la casta delle Aes Sedai, gli Aiel, il groviglio della trama, alcuni personaggi davvero interessanti, come l'autore a volta chiuda certi capitoli lasciando in sospeso una vicenda, magari con dei colpi di scena.
Sono sensazioni che ritrovavo ad esempio nel primo libro A Game of Thrones, la cui saga è andata scemando negli ultimi due libri, mentre con Jordan, almeno fino al quinto libro era ancora tutto un vibrare di sorprese, di scoperte su come era quel mondo, sempre vivo.
Sensazioni che mi dava anche Salvatore, sebbene i suoi scritti siano molto più semplicistici ed elementari, ma che con Jordan diventano contorti, prolissi, ma sempre molto profondi.
Da un certo punto di vista sono contento a rileggerlo in originale e fortunatamente al momento non mi ricordo nemmeno come si sviluppano le vicende dal terzo libro, ma anche all'epoca ne rimasi affascinato.
Un pò come il primo Dune, poi andato morendo nei testi successivi.