Salve TSM, apro questo topic delirante per lanciare uno spunto di discussione e perché in Famiglia me l’hanno chiesto
Se i miei amici del cuore non riescono a metterci una pezza, e non ci riescono nemmeno - per il momento, speriamo - dei professionisti pagati per farlo, non penso che voi abbiate alcuna speranza, ma a volte ci sta di voler spiattellare i cazzi propri al vuoto anonimo dell’internet che non ha la voglia o l’intenzione di farci niente di più che commentare con zero investimento personale.
Un po’ come quando chiami una linea SOS SUICIDIO, insomma

Faccio un breve preambolo che, giusto per chiarezza, motivi il perché del principio esistenziale esposto nel titolo. Se volete approfondire la mia figura, l’ormai letargica natura di TSM come angolo dimenticato del forum comporta due topic ancora qui in prima pagina dal 2019, andate a vedere lì dentro per saperne di più.
Comunque:

- La conosco otto anni fa, vive in un altro paese ma decidiamo di provare a stare insieme. La facciamo funzionare.
- Sei anni e mezzo fa, per un incrocio di eventi, viviamo sei mesi assieme, dopo i quali…
- Sei anni fa mi lascia perché sono troppo triste. Io accetto senza un lamento perché sono troppo triste per montare un’arringa di difesa e non abbastanza egoista per contrapporre quello che voglio io a quello che vuole lei. Insomma non ci provo neanche. Torniamo a vivere in paesi diversi.
- Non smettiamo di sentirci.
- Cinque anni fa ci facciamo una settimana insieme in un paese terzo. Si parla, si scopa, ma senza impegno perché siamo persone adulte (non ci crede nessuno, confidenze reciproche fatte più avanti riveleranno la mendacità di entrambi)
- Nel corso dei due anni successivi io ho una storia sentimentale di meno di un anno che finisce pateticamente e che col senno di poi non doveva neanche cominciare, lei nel frattempo fa dating con molto disagio ma visto che “Questo è quello che fa la gente” lo fa anche lei senza cavarne granché. Non smettiamo di sentirci.
- Nel frattempo io per vari motivi cado (o meglio, realizzo di essere da parecchio) in una depressione devastante - di cui il mio ritardo sentimentale e relazionale è forse causa, forse conseguenza - dalla quale sto ancora cercando di uscire e ad oggi non posso dire neanche di vedere la luce, alla peggio forse riesco ad ammettere con fatica qualche minimo passo avanti.
- Tre anni fa (un mese prima che conoscesse il tipo con cui - CREDO - sta tuttora) ci vediamo di nuovo perché mi propone di andarla a trovare qualche giorno. Si parla, si scopa, si crea uno strano vibe che dura un mese in cui le cose diventano via via più equivoche - con tanto di momento nonmisonovenutesichiameràNemoseunmaschioSaraseunaf emmina - finché io non le chiedo nero su bianco cosa stiamo facendo, lei mi risponde “Ammetto di essermelo chiesto anche io ma non sarebbe una cosa sensata, comunque mi sto vedendo con uno il che mi aiuta a considerare ogni possibile sviluppo fra noi una cosa insensata”.
- Non smettiamo di sentirci, in particolare in prima pandemia ci sentiamo di continuo, praticamente giornalmente con qualsiasi scusa, anche se il fatto che se vuoi un tipo con cui parlare tutti i giorni questi dovrebbe essere il tuo ragazzo rimane una specie di verità-non-detta-che-aleggia
- Nel frattempo loro diventano coppia ufficiale e non appena si sblocca la situa fuggono dai lockdown della grigia Albione rimbalzando nell’assolata Europa insulare facendo i nomadi digitali, si lasciano e rimettono assieme, ritornano ad una condizione comune di sedentarietà nordeuropea (lei su ‘sta cosa ha dei problemi esagerati, smettere di correre verso “di meglio” per lei vuol dire morire dentro e fallire nella vita, non mi stupirei se fosse stato uno dei loro motivi per lasciarsi ma non mi è stato detto e io non ho chiesto) e alternativamente fin già da quando erano in giro per isole o una volta ristabilitisi sulla terraferma cominciano a convivere.
- Da qualche parte, nel corso dell’ultimo anno e mezzo o giù di lì e non certo per mia intenzione, diciamo (prevedibilmente) da quando loro partono a girare per l’Europa, cominciamo a sentirci meno e con meno intenzione. Non che negli anni precedenti non fossero mai passate settimane senza un contatto, ma insomma quando senti qualcuno lo capisci se per loro è un piacere, una seccatura, o - penso sia questo il caso - un residuo possibilmente non spiacevole ma in ultima analisi trascurabile che piomba tra capo e collo ad una quotidianità che ormai ha preso tutta un’altra direzione.
Come dicevo in Famiglia, sono otto mesi che non ci sentiamo, oggi è il suo compleanno, e sto cercando con tutte le mie forze di non scriverle un messaggio di auguri. Che poi uno liscio, eh. Innocuo. Senza neanche una richiesta in coda di raccontarmi come vanno le cose.
Se non lo faccio non è per amor proprio ma solo per non romperle i coglioni visto che mi rendo conto abbia gioie, preoccupazioni, relazioni, problemi e piaceri che non riguardano certo un tarzanello quale son io, che si fa risentire dal passato e a cui dare corda mentre vai avanti con tutt’altra vita e tutt’altra persona.
Volerglieli fare, poi, non è tanto perché ne voglio ricavare qualcosa in un argutissimo piano malefico (ma se mi risponde “Ho sbagliato tutto, corri da me” mi lancio sotto la pioggia verso l’aeroporto con LET YOUR BODY DECIDE dei The Ark che pompa in sottofondo ) quanto perché non farlo vuol dire riconoscere che ormai non abbiamo più niente a che fare l’uno con l’altra, e questa cosa non sono né pronto né in grado di accettarla.

Perché, al netto della mia storia personale per contestualizzare, sono mosso dalla grande verità espressa nel titolo, e che è il vero punto di dibattito che qui voglio sollevare e discutere:

Si ama per sempre. Si ama una volta sola. Le altre si finge
(magari anche credendoci sinceramente, eh…anch’io ho fatto finta e me ne sono accorto solo dopo)
Per me quella volta è stata lei.

Se sei fortunato, l’unica possibile volta reale è l’ultima della tua vita, così almeno non distruggi un’altra persona credendo di amarla qualcuno quando in realtà quell’unica singola cartuccia che ognuno ha a disposizione te la sei SPARATAHNELQUOREH () molto tempo prima per qualcun altro.
Il che è anche abbastanza la tomba di qualsiasi prospettiva per il futuro (qualcuno potrebbe dire una scusa ), perché la sola idea di incontrare un’altra persona è nullificata alternativamente dalla consapevolezza immediata che le mentiresti sin dai primi momenti, o dal rifiuto di derubricare ciò che hai vissuto prima di lei ad un’accantonabile - per quanto magari vissuta con tutta l’ingenua sincerità del mondo - falsità.

E niente, tutto qui.
Volevo condividere.
Dite voi un po’ quello che vi pare, se sono un pirla, se devo parlare con uno bravo, se siete d’accordo, se lo eravate ma poi l’avete superata, se c’è da ridere, se c’é da piangere, se piango asciutto ma piango, se torta nel cancello, se altra fenomenologia aneddotica più o meno applicabile.

FIN