Ferrari, il tetto alla produzione potrebbe salire a 9.000 auto
Il massimo attuale, fissato a 7.000 e già sforato di alcune centinaia, potrebbe essere rivisto a rialzo per il 2019



“Produrremo sempre un'auto in meno di quanto ci richiede il mercato e finché seguiremo questa regola le cose andranno bene” così diceva Enzo Ferrari già alla fine degli anni Quaranta, quando aveva appena fondato la sua fabbrica di automobili a Maranello. Il Drake non aveva certo frequentato qualche corso di marketing ma il suo fiuto di grande uomo di industria gli faceva avere già ben chiaro il concetto di esclusività. Se una cosa è alla portata di tutti, del resto, è molto facile che il desiderio di averla cali. Così la Ferrari ha sempre prodotto poche migliaia di auto all'anno e il limite attuale è fissato a 7.000 unità annue – per quanto teoriche, visto che nel 2014 sono stata 7.200 e nel 2015 7.700 - un livello che Sergio Marchionne sta considerando di aumentare.

La nuova soglia verrebbe fissata a 9.000, quindi ancora sotto la soglia psicologica della 10.000 unità. L'aumento del tetto alla produzione, in ogni caso, non avverrebbe prima del 2019, ma è comunque ancora tutto da decidere. “Dobbiamo sederci intorno a un tavolo e cercare di capire se il mercato possa assorbire più di 9.000 auto all'anno”, ha dichiarato il manager italo-canadese al Salone di Detroit. La questione non è semplice, perché c'è in gioco il futuro del marchio che rimarrà comunque fuori dal settore dei SUV, quello in cui tutti i costruttori di lusso stanno entrando. Molto più probabile è, invece, l'arrivo della tanto chiacchierata Dino, la Ferrari V6 “entry level” da vendere ben al di sotto dei 200.00 euro; ma comunque non se ne parla prima del 2019.

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