Lancia Delta Futurista Risorge il mito Integrale
Definire la
Futurista come una
Lancia Delta due punto zero sarebbe riduttivo. La Automobili Amos, guidata da Eugenio Amos, è andata ben oltre dal fare una semplice riedizione di un mito, realizzando una sorta di restomod che ha unito soluzioni tecniche moderne alle iconiche forme dalla Integrale di Chivasso. Del Deltone originale è rimasto però lo spirito, fatto di grinta e passione, che ha guidato il team di progettisti e di artigiani che hanno realizzato questo gioiello quasi totalmente in Italia.
Fibra di carbonio, pannelli d'alluminio battuti a mano, sellerie d'Alcantara d'ispirazione racing e dettagli esclusivi caratterizzeranno tutti i
20 esemplari che saranno proposti ai clienti a
prezzo di circa 300 mila euro: un ulteriore modello rimarrà nel garage di Eugenio Amos ma nessuno avrà il privilegio di avere l'esemplare numero uno. Tutte le Futurista, infatti, non saranno numerate ma verranno battezzate con un nome.
La Lancia Delta Futurista raccontata da Eugenio Amos
Forme classiche, materiali moderni. La tre porte è stata svelata in occasione del
Grand Basel, a fianco di vetture come l'
auto di Gio Ponti e la
Ferrari 250 GT SWB di Enzo Ferrari oltre a modelli proiettati verso il futuro, come la tanto attesa quanto misteriosa
première della Tesla. La nuova carrozzeria della sportiva, in tinta Verde Brinzio (ispirato all'omonimo paese a pochi chilometri da Varese), dispone di cofano, minigonne, parafanghi, calandra e paraurti interamente realizzati di fibra di carbonio. Lo stesso materiale viene impiegato anche dall'alettone e dal portellone, contrariamente al nuovo pannello d'alluminio battuto a mano che copre la zona posteriore dell'auto eliminando due portiere. Pur mantenendo l'impostazione con quattro fari tondi della Delta originale, la Futurista evolve anche i gruppi ottici, proponendo un sistema d'illuminazione moderno.
20
Lancia Delta Futurista by Automobili Amos (201
330 CV per 1.250 kg. Automobili Amos ha ripreso i progetti della Delta Integrale Gruppo A, dominatrice del Mondiale rally a cavallo tra gli anni '80 e '90, sviluppando dei rinforzi per la scocca, una roll-cage e nuove componenti per l'assetto che, a differenza del modello originale, dispone di sospensioni a doppio quadrilatero realizzate d'alluminio. Gli
ammortizzatori Bilstein a controllo elettronico sono, insieme al sistema d'apertura keyless, l'unico vezzo tecnologico presente sulla sportiva: si controllano con un'app e permettono differenti regolazioni per adattare l'auto alle condizioni stradali. Immancabilmente anche il motore, con finiture di fibra di carbonio, è stato totalmente aggiornato con una centralina motore specifica derivata dal mondo delle competizioni e abbinata a un kit di potenziamento realizzato dalla Autotecnica. Tra le modifiche, servite per innalzare la potenza fino a
330 CV, si segnala la presenza di un impianto di scarico sportivo, di un intercooler maggiorato e di nuovi radiatori acqua e olio. Il cambio è rimasto quello della Delta Integrale, debitamente rinforzato e aggiornato: allo stesso trattamento sono stati sottoposti anche i differenziali e l'albero di trasmissione. I cerchi d'alluminio montano pneumatici Pirelli P Zero Trofeo R: il peso della vettura si attesta sui 1.250 kg.
Carbonio e Alcantara. Anche gli interni dell'icona degli anni '80 sono stati totalmente ricostruiti: la plancia è rimasta quella di sempre ma è stata aggiornata con nuovi tasti e con indicatori specifici. Alcuni inserti di fibra di carbonio sul cruscotto, sul tunnel centrale e sui fianchetti delle portiere sottolineano l'indole sportiva della Futurista, così come i
sedili Recaro con schiume personalizzate rivestiti, come quasi tutto l'abitacolo, d'Alcantara. Le sedute posteriori sono rimaste quelle della Delta originale, debitamente modificate, mentre tutti i rivestimenti dei montanti e del cielo sono stati realizzati su misura. Il volante, infine, non dispone di un devioluci: sulle razze sono presenti i tasti per gli indicatori di svolta e per gli abbaglianti, azionabili tramite il pulsante "levati", mentre i controlli dei gruppi ottici e dei tergicristalli sono integrati sulla nuova pulsantiera ricavata al centro della plancia, dove un tempo trovava posto l'autoradio, ora posizionata più in basso, poco sopra ai comandi del nuovo climatizzatore.